Venezia: con pochi turisti è tutta un’altra cosa

di admin
Venezia - 20

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*** ATTENZIONE *** Quello che segue è il racconto della mia giornata a Venezia condito come sempre da tutte le immagini più belle strettamente legate ai punti di interesse. Alla fine del post c’è eccezionalmente una carrellata di foto di panorami, paesaggi e scorci che ho scattato nel corso delle ore, passo dopo passo.

 

Nell’ultimo week-end di luglio ho a disposizione solo un giorno (il sabato) perchè la domenica è già impegnata, cosa questa che conosco già con tre settimane di anticipo. Al momento opportuno mi metto a dare un’occhiata ai siti delle varie compagnie di trasporto senza troppa convinzione perchè, con così poco tempo da dedicare ad un viaggio, sarei potuto andare solo nei dintorni. Invece capitano due fortune in un colpo solo: la prima è il 30% di sconto sulla tariffa super-economy di Trenitalia, e la seconda è l’aver scovato un’andata+ritorno con l’Intercity Notte da Roma a Venezia Santa Lucia al costo di soli 23,60 euro totali. Non me lo lascio certo ripetere due volte ed i clicks necessari per fare mia quell’offerta da capogiro si susseguono velocissimi uno dopo l’altro. La città lagunare italiana nata a causa dei barbari che costrinsero gli abitanti del luogo a rifugiarsi sugli isolotti perchè la terraferma non era più sicura  ha tanti tentativi di imitazione nel mondo ma resta sempre al top; l’ho già visitata circa una decina di anni fa (qualcosa di meno forse…) ma non ero solo, per cui mi sono sicuramente perso quasi tutto per dare ascolto alle esigenze altrui. Alla fine dei giochi, quale migliore occasione poteva capitare per un definitivo bis per chiudere il cerchio? Va detto che una sola giornata è riduttiva per un giro completo, anche se col senno di poi l’ho sfruttata tutta quanta con somma soddisfazione. Riesco però a concentrarmi solo sulla parte principale, ma non ad andare nelle isole minori che saranno sicuramente oggetto di un’altra uscita e di un nuovo post. Dopo questa premessa direi che è venuto il momento di vedere com’è andata passo dopo passo…

Venerdi sera: esco di casa con tutta la calma del mondo dopo aver lavorato, cenato ed ultimato i preparativi poichè il treno notturno con destinazione Venezia Santa Lucia partirà comodo comodo da Roma Termini alle 22:30 circa. Devo solo raggiungere la stazione centrale della capitale col solito tragitto in macchina + metropolitana. All’arrivo in zona la tristezza è di quelle assolute perchè non c’è praticamente nessuno nello stesso luogo che pochi mesi fa era un formicaio umano a tutte le ore del giorno e della notte. Io resto del mio parere, che andrà pure controcorrente, ma che più vado avanti e più mi dà ragione: il momento migliore per viaggiare è proprio questo in cui c’è il Covid-19; le città sono semi-deserte ed i rischi per chi è in salute sono davvero miseri…perchè la verità è che questo virus è “così terribile” (???) che se non lo si scova con i tamponi neanche si nota. Se non fosse chiaro il concetto lo ripeto: questo vale per chi è in salute, mentre chi ha altre patologie in atto fa benissimo a prendere tutte le dovute precauzioni ed anche di più. Io sto bene ed a fermare la mia vita per questa stupidaggine non ci penso proprio. L’Intercity è di quelli che piacciono a me, ovvero con il vagone di seconda classe open-space e non con i vetusti scompartimenti a sei posti; ho due sedili a mia completa disposizione a causa delle regole di distanziamento, così mi metto a dormire appena possibile. Ma la mia avventura non comincia poi così bene: durante la notte vengo svegliato da un extracomunitario che siede una fila dietro di me; inutile dire che molto probabilmente è lì di proposito perchè non ha il biglietto e quindi quello non è il suo posto perchè succede novantanove volte su cento ed ormai ci ho fatto l’abitudine. Già che mi svegli sei un maleducato di prima scelta, ma andiamo avanti: mi chiede di prestargli il caricabatterie perchè ne ha bisogno, in quanto il suo telefonino è completamente scarico. Io farò anche una marea di discorsi che possono apparire strani e cattivi, ma non sono una bestia. Glielo presto confidando nella sua buone fede e, complice il sonno pesante, mi riaddormento. Al mio risveglio in quel di Mestre mi volto ed il tizio non c’è più. “Ohibò, che strano!” mi viene da pensare prima che mi salga una rabbia dentro che non si può quantificare e che durerà per le prossime ore. Questa favola mi regala due semplici morali: 1) E’ vero che appena possibile dovrò perdere 18 euro per ricomprare caricabatterie della Aukey e cavo USB metallico perchè ne sono stato derubato (viaggiando tanto non posso accontentarmi di un set di ricarica cinese da tre euro perchè quando si è fuori casa è  fondamentale avere tutto il necessario funzionante e di buona/ottima qualità), ma è anche vero che da oggi in poi chi mi chiederà qualcosa in prestito potrà pure morire perchè da me non vedrà nulla. Per spiegazioni varie potete tranquillamente domandare a quella “risorsa”. 2) quand’è che diamo il via ai rimpatri di massa? Ah già…mai perchè senno l’UE ci taglia il rubinetto dei fondi e finiamo peggio della Grecia di qualche anno fa. Con la bile amara come pochissime altre volte scendo alla stazione di destinazione verso le 6:15 del mattino. Essendo estate piena c’è già luce, ma fa un freschetto al quale non sono abituato poichè in questo periodo a Roma si boccheggia dal caldo anche la notte. A tutto c’è sempre una spiegazione: scopro che fino a qualche ora fa la città lagunare è stata vittima di pioggia e vento e la temperatura attuale ne è sicuramente uno strascico. Dopo aver fatto acquisti su Amazon tra una bestemmia ed un’altra inizio il giro alle 6:45 perchè la giornata sarà pienissima e veramente tosta. Davanti a me ho la fermata Ferrovia dei vaporetti che percorrono la città in lungo ed in largo; sull’altra sponda del canale la visione della “Chiesa di San Simeon Piccolo” è già uno spettacolo. Mi dirigo poi verso destra per depennare dalla mappa i pochi punti di interesse che si trovano da questa parte, ovvero la “Statua della Vergine Immacolata”, il “Memoriale ai Ferrovieri Veneti Caduti per la Patria”, il modernissimo “Ponte della Costituzione” (che sta bene come il cavolo a merenda in questo particolare contesto) e la “Chiesa di Sant’Andrea della Zirada”.

Chiesa di San Simeon Piccolo

Chiesa di San Simeon Piccolo

Statua della Vergine Immacolata

Statua della Vergine Immacolata

Memoriale per i Ferrovieri Veneti Caduti per la Patria

Memoriale per i Ferrovieri Veneti Caduti per la Patria

Ponte della Costituzione

Ponte della Costituzione

Chiesa di Sant'Andrea della Zirada

Chiesa di Sant’Andrea della Zirada

Torno sui miei passi e stavolta supero la stazione procedendo oltre; trovo a distanza di pochi metri l’una dall’altro la “Chiesa di Santa Maria di Nazareth” ed il “Ponte degli Scalzi”, entrambi meritevoli di attenzione.

Chiesa di Santa Maria di Nazareth

Chiesa di Santa Maria di Nazareth

Ponte degli Scalzi

Ponte degli Scalzi

Prendo ora la prima strada odierna tra quelle che non affacciano direttamente sull’acqua (sono poche sul totale delle vie) e noto che in una delle capitali mondiali del turismo di massa non avrò problemi a reperire da mangiare a buon mercato perchè pare ci siano supermarkets sparsi un po’ ovunque. Ad un certo punto devo svoltare a destra per una breve sosta poichè sono attratto da un’immagine sbarazzina: in questa parte della primissima mattinata in cui c’è un gran fermento per riapprovvigionare negozi e ristoranti della merce da vendere nelle ore a venire, un guardiano d’eccezione si prende l’onere di sorvegliare un carico. Guai a chi si avvicina troppo…

Strano guardiano del carico

Strano guardiano del carico

Una prima delusione me la dà la Chiesa di San Geremia, la cui facciata è deturpata dai lavori di ristrutturazione. Va meglio col vicino “Ponte delle Guglie” che è proprio un belvedere. Torno a seguire il corso di un canale e qui, sia per l’ora che per le attrattive minori, l’atmosfera si avvicina moltissimo a quella della vera Venezia. Una leggera deviazione mi permette di vedere prima la “Chiesa di San Giobbe” e poi il “Ponte dei Tre Archi” che, dopo averlo fotografato, uso per passare dall’altra parte del corso d’acqua.

Ponte delle Guglie

Ponte delle Guglie

Chiesa di San Giobbe

Chiesa di San Giobbe

Ponte dei Tre Archi

Ponte dei Tre Archi

La prossima passeggiata mi accompagna di fronte alla “Chiesa di San Girolamo”, non proprio fotogenica…ma la metto lo stesso nel mio album dei ricordi. Dedico il giusto tempo anche alla visita di Ghetto Ebraico ubicato su di un’isola a parte collegata al resto della città da due ponti. Qui vi sono diverse sinagoghe ed un Museo. Da non dimenticare è una “Targa Commemorativa per i deportati della seconda guerra mondiale”: solo 37 di loro fecero ritorno a casa.

Chiesa di San Girolamo

Chiesa di San Girolamo

Targa commemorativa per i deportati della seconda guerra mondiale

Targa commemorativa per i deportati della seconda guerra mondiale

I prossimi obiettivi sono due: la “Chiesa dei Santi Giuseppe e Bonaventura” e la “Chiesa Parrocchiale di Sant’Alvise”. In loco imparo come avviene la raccolta differenziata in una città decisamente fuori dal comune: gli operatori ecologici vanno a piedi spingendo un carrello metallico e se non sbaglio bussano di porta in porta avvertendo gli abitanti del loro arrivo. Nella capitale una cosa del genere sarebbe impensabile.

Chiesa dei Santi Giuseppe e Bonaventura

Chiesa dei Santi Giuseppe e Bonaventura

Chiesa Parrocchiale di Sant'Alvise

Chiesa Parrocchiale di Sant’Alvise

Mi rimetto in marcia e trovo la bella “Chiesa della Madonna dell’Orto” e da qui inizio una discreta passeggiata che mi porta fino alla “Chiesa di San Leonardo”, talmente mal posizionata da permettermi di immortalare solo una parte della sua facciata. Va decisamente meglio con la vicina “Chiesa di San Marcuola”; da qui ho anche l’occasione di ammirare il palazzo che ospita il “Museo di Storia Naturale” ubicato sull’altra sponda del canale. Chi mi conosce sà che a me i Casinò non piacciono per niente, ma questo di Venezia è dentro ad un edificio che non può essere snobbato.

Chiesa della Madonna dell'Orto

Chiesa della Madonna dell’Orto

Chiesa di San Leonardo

Chiesa di San Leonardo

Chiesa di San Marcuola

Chiesa di San Marcuola

Museo di Storia Naturale

Museo di Storia Naturale

Casinò di Venezia

Casinò di Venezia

Non c’è tempo per respirare o per soste ludiche, per cui si va avanti. La “Chiesa della Maddalena” allieta la mia vista seguita dal “Monumento a Paolo Sarpi” piazzato proprio davanti alla “Chiesa di Santa Fosca” che è parzialmente incerottata dalle impalcature. La successiva “Chiesa di San Marziale” è senza infamia e senza lode, mentre la “Chiesa dell’Abbazia della Misericordia” sembra giocare a nascondino senza però riuscirci come si deve: solo una minima parte di essa è coperta da un’altra costruzione.

Chiesa della Maddalena

Chiesa della Maddalena

Monumento a Paolo Sarpi

Monumento a Paolo Sarpi

Chiesa di Santa Fosca

Chiesa di Santa Fosca

Chiesa di San Marziale

Chiesa di San Marziale

Chiesa dell'Abbazia della Misericordia

Chiesa dell’Abbazia della Misericordia

Mi dirigo adesso verso la “Chiesa di San Felice” che individuo con estrema facilità. Il giro prosegue con la “Ca’ d’Oro”, un edificio bellissimo che ospita la Galleria Giorgio Franchetti. Giungo nella zona della Chiesa di Santa Sofia ma scopro che non è fotografabile poichè coperta da civili abitazioni per il 90% della sua superficie. Non è positivo neanche l’incontro con la “Chiesa Parrocchiale dei Santi Apostoli”: i tavolini e gli ombrelloni di un bar coprono parte della visuale, mentre quella che resta a disposizione è totalmente contro sole. Io lo scatto lo faccio, ma la qualità è pessima.

Chiesa di San Felice

Chiesa di San Felice

Ca' d'Oro

Ca’ d’Oro

Chiesa Parrocchiale dei Santi Apostoli

Chiesa Parrocchiale dei Santi Apostoli

Continua purtroppo la serie dei punti di interesse che devo saltare a causa della posizione poco consona che hanno: la Chiesa di San Giovanni Crisostomo e la Chiesa di San Canciano hanno entrambe la facciata talmente vicina agli edifici di fronte da sembrare appiccicate ad essi. Un sospiro di sollievo lo tiro con il “Teatro Malibran” situato nelle vicinanze e con la meravigliosa “Chiesa di Santa Maria dei Miracoli” che temo si chiami così perchè riuscire ad inserirla tutta nell’obiettivo della reflex è una missione soprannaturale; l’immagine che segue non vale neanche un centesimo di ciò che si ammira ad occhio nudo.

Teatro Malibran

Teatro Malibran

Chiesa di Santa Maria dei Miracoli

Chiesa di Santa Maria dei Miracoli

Fino al prossimo obiettivo c’è della buona strada da fare ed ovviamente non mi perdo d’animo; quando raggiungo la “Chiesa di Santa Maria Assunta” comprendo che non ho passeggiato invano. Per un po’ cammino lungo una via esterna della città che affaccia direttamente sulla laguna e la giornata ricca di sole rende il panorama affascinante. La Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti sarebbe fotografabile solo dall’omonimo ponte, che però è fin troppo distante ed in posizione poco felice, quindi sono costretto solo a guardare. Proseguendo mi ritrovo nella zona di un ospedale ed è con sorpresa che prendo atto di come siano fatte le ambulanze locali; sorpresa perchè lì per lì non me le aspettavo, ma è fin troppo logico e normale che i mezzi di salvataggio a Venezia siano barche.

Chiesa di Santa Maria Assunta

Chiesa di Santa Maria Assunta

Il Concetto di Ambulanza a Venezia

Il Concetto di Ambulanza a Venezia

Proseguo dritto e vedo tre cose degne di nota in un fazzoletto di terreno: sto parlando della “Scuola Grande di San Marco”, della “Basilica dei Santi Giovanni e Paolo” e della “Statua Equestre di Bartolomeo Colleoni”. Per la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti vale il discorso già fatto in precedenza: troppo misero lo spazio a disposizione per poter scattare una foto decente. Un po’ di difficoltà ce l’ho anche con la “Chiesa di San Francesco della Vigna” ma risolvo in qualche modo.

Scuola Grande di San Marco

Scuola Grande di San Marco

Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

Statua Equestre di Bartolomeo Colleoni

Statua Equestre di Bartolomeo Colleoni

Chiesa di San Francesco della Vigna

Chiesa di San Francesco della Vigna

Mi rimetto in marcia verso nuovi obiettivi ed è così che incontro la Chiesa di San Lorenzo, la “Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone” (l’immagine che segue è la migliore possibile, dato che la facciata dell’edificio religioso è parzialmente coperta dal palazzo di fronte), la Chiesa di San Giorgio dei Greci e la Chiesa di Sant’Antonin. Quando arrivo alla “Parrocchia di San Giovanni in Bragora” cambio totalmente strada.

Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone

Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone

Parrocchia di San Giovanni in Bragora

Parrocchia di San Giovanni in Bragora

Mi riaffaccio sulla laguna e la vista torna ad essere ampia rispetto agli stretti spazi del dedalo di vicoletti del centro storico. Uno accanto all’altra mi aspettano l’edificio che ospita il “Museo Storico Navale di Venezia” e la “Chiesa di San Biagio Vescovo”. Lo spettacolo del panorama non dura molto perchè quasi subito eseguo una nuova deviazione con l’intento di vedere la “Chiesa di San Francesco di Paola”. Entro in un parco da Via Giuseppe Garibaldi: qui c’è il Monumento all’eroe dei due mondi. Ci tengo ad andare a vedere una cosa molto particolare, ovvero il “Monumento alla Partigiana Veneta”: è un’opera la cui figura principale è una scultura distesa a bordo laguna; pare che in passato sia stata un po’ troppo abbandonata a se stessa fino ad essere quasi completamente coperta dall’acqua, ma poi è stata giustamente sistemata. L’idea è ottima, peccato che le troppe recinzioni presenti ed il fatto che la figura sia ribassata rispetto al punto di vista di chi la guarda rendano complicato immortalare il tutto. Quando raggiungo la Chiesa di San Giuseppe di Castello posso dire di aver completato la prima parte della visita; per la verità mancherebbero ancora l’intera zona della Biennale e lo Stadio Pier Luigi Penzo dove la squadra locale disputa le partite del campionato di Serie B, ma sono entrambi siti chiusi per pandemia e quindi farei senza alcun dubbio tanta strada inutilmente, mentre il tempo continua ad essere tiranno.

Museo Navale Storico di Venezia

Museo Navale Storico di Venezia

Chiesa di San Biagio Vescovo

Chiesa di San Biagio Vescovo

Chiesa di San Francesco di Paola

Chiesa di San Francesco di Paola

Monumento a Giuseppe Garibaldi

Monumento a Giuseppe Garibaldi

Monumento alla Partigiana Veneta

Monumento alla Partigiana Veneta

La successiva passeggiata che affronto mi porta fin davanti all’Arsenale di Venezia, altro punto storico molto importante; lo si può osservare a dovere sia dal piano strada che dall’alto di un ponte piazzato proprio di fronte. Seguo poi la mappa e vado fino alla “Chiesa di San Martino”. Un nuovo cambio di zona mi permette di vedere prima la Chiesa della Pietà (detta anche Santa Maria della Visitazione) e poi la “Statua Equestre a Vittorio Emanuele II°”. Mi intrufolo di nuovo nei vicoli fino alla “Chiesa di San Zaccaria”.

Arsenale di Venezia - panoramica

Arsenale di Venezia – panoramica

Arsenale di Venezia - dettaglio 1

Arsenale di Venezia – dettaglio 1

Arsenale di Venezia - dettaglio 2

Arsenale di Venezia – dettaglio 2

Arsenale di Venezia - dettaglio 3

Arsenale di Venezia – dettaglio 3

Chiesa di San Martino

Chiesa di San Martino

Statua Equestre a Vittorio Emanuele II°

Statua Equestre a Vittorio Emanuele II°

Chiesa di San Zaccaria

Chiesa di San Zaccaria

E’ la volta di raggiungere prima la piccola Chiesa di San Giovanni Novo e poi la ben più grande “Parrocchia di Santa Maria Formosa” che affaccia su di un’ampia piazza. Avanti a tutta forza trovo la “Chiesa di San Lio” e la “Chiesa di Santa Maria della Fava” (detta anche della Consolazione). Osservo con attenzione il “Monumento a Carlo Goldoni” seguito dall’impalpabile Chiesa di San Bartolomeo (fa parte di un edificio dalle fattezze molto comuni dal quale si differenzia solo per il portone non proprio adatto ad una civile abitazione e per via del campanile). Poi eccomi in uno dei punti più famosi della città, ovvero il “Ponte di Rialto”. Qui si scatena il fenomeno delle gondole e dei gondolieri (è presente in tutta la città, ma in certi luoghi più turistici l’aumento è esponenziale) che cercano di attirare i clienti con quelli che chiamano grandi ribassi ed offerte speciali. Sinceramente non so e non voglio fargli i conti in tasca, ma considerando che è presente circa un decimo dei turisti abituali (forse addirittura di meno) temo che anche loro non stiano facendo le stesse faville cui erano abituati nel periodo pre-Covid; lo si capisce anche dal fatto che ci sono ovunque numerose imbarcazioni coperte con teloni protettivi e quindi di troppo per la richiesta attuale.

Parrocchia di Santa Maria Formosa

Parrocchia di Santa Maria Formosa

Chiesa di San Lio

Chiesa di San Lio

Chiesa di Santa Maria della Fava

Chiesa di Santa Maria della Fava

Monumento a Carlo Goldoni

Monumento a Carlo Goldoni

Ponte di Rialto

Ponte di Rialto

Gondole e Gondolieri

Gondole e Gondolieri

Lascio di nuovo i canali e torno nel labirinto del centro continuando il mio giro con la “Scuola Grande Confraternita di San Teodoro” e la “Colonna Commemorativa dei moti del 1848”; non ho fortuna con la Chiesa di San Salvador perchè è oggetto di lavori di restauro. Dirigendomi verso quello che è considerato come il cuore di Venezia posso solo guardare la Chiesa di San Zulian poichè non ha spazio utile per poter essere fotografata con sufficiente qualità. Al contrario, Piazza San Marco è un’area molto grande e tutto ciò che ospita è facilmente immortalabile; le cose da vedere sono tante ed inizio con l’adiacente Piazzetta dei Leoncini dove sono presenti due leoni di pietra che sono oggetto costante delle rotture di scatole provocate dai bambini. Trovarne almeno uno senza qualche mini-essere-umano che lo cavalchi è un’impresa titanica. La “Torre dell’Orologio” è molto bella ed il tutto è impreziosito dal sole che a quest’ora la illumina perfettamente. Il perimetro della piazza è composto per tre lati da edifici storici stupendi: sarebbero già belli così, ma abbiamo voluto strafare trasformandoli in parte nella casa del Museo Correr e del Museo Archeologico Nazionale. Ho lasciato volutamente per ultimo i pezzi forti, vale a dire la “Basilica di San Marco” ed il meraviglioso Campanile distaccato.

Scuola Grande Confraternita di San Teodoro

Scuola Grande Confraternita di San Teodoro

Colonna Commemorativa dei moti del 1848

Colonna Commemorativa dei moti del 1848

Uno dei due leoni di Piazzetta dei Leoncini

Uno dei due leoni di Piazzetta dei Leoncini

Torre dell'Orologio

Torre dell’Orologio

Musei di Piazza San Marco - dettaglio

Musei di Piazza San Marco – dettaglio

Basilica di San Marco

Basilica di San Marco

Campanile

Campanile

Basilica di San Marco e Campanile

Basilica di San Marco e Campanile

Attaccato alla Basilica in un punto in cui non c’è praticamente nessuno (se non due giovani che si baciano come se non ci fosse un domani) trovo una guida che spiega a quattro persone la storia del “Monumento ai Tetrarchi”, scultura realizzata in porfido rosso. Quando mi vede interessato a quell’opera strabuzza gli occhi: ho così la conferma che tra viaggiatore e turista c’è una differenza abissale, cosa che ho sempre saputo ma che tanti (i turisti da villaggio ed ombrellone, da bancarella o da fila al ristorante solo per fare qualche esempio…) rifiutano di accettare. Se qualcuno si offende me ne frega poco: la differenza c’è ed è anche enorme perchè un viaggiatore vede tutto mentre un turista va solo nei cinque punti chiave di una località e poi passa tutto il resto del tempo a pascolare nel nulla. Il “Palazzo Ducale” è qualcosa di unico che uno scatto non può rappresentare, per quanto ben fatto possa essere; va assolutamente visto di persona. Cosa ben diversa vale per il vicino e famosissimo Ponte dei Sospiri che mi fermo a guardare giusto per dovere, perchè a mio parere non vale un soldo bucato rispetto a quanto visto finora e che vedrò nel prosieguo della giornata. Prima di raggiungerlo però noto le “Colonne di San Marco e di San Teodoro”.

Monumento ai Tetrarchi

Monumento ai Tetrarchi

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

Colonne di San Marco e di San Teodoro

Colonne di San Marco e di San Teodoro

Cerco di trovare un punto dal quale portare a casa il ricordo della “Biblioteca Nazionale Marciana e del Palazzo della Zecca” ma non è proprio facile. I Giardini Reali sono una delusione immensa perchè a parte il verde ben curato non c’è altro, ma essendo gratuiti in una città nella quale si paga l’aria che si respira c’era anche da aspettarselo. Dopo aver visto e superato la Chiesa di San Moisè mi dirigo verso il “Teatro La Fenice” ricostruito dopo l’incendio doloso del 1996 che lo devastò totalmente. Segue una chicca che non molti conoscono, ovvero la “Scala Contarini del Bovolo”. Quando arrivo solo posto le persone in attesa di visitare l’opera si contano sulle dita di una mano ed è un vero peccato. Poco più avanti posso ammirare la “Statua di Daniele Manin”.

Biblioteca Nazionale Marciana e Palazzo della Zecca

Biblioteca Nazionale Marciana e Palazzo della Zecca

Teatro La Fenice

Teatro La Fenice

Scala Contarini del Bovolo

Scala Contarini del Bovolo

Statua di Daniele Manin

Statua di Daniele Manin

Su di una piazza si affacciano sia la “Chiesa di San Beneto” che il “Palazzo Fortuny”, bella costruzione che ospita la casa-museo del pittore spagnolo naturalizzato italiano Mariano Fortuny y Madrazo. Ebbene, l’edificio religioso ha davanti un deposito mobile di materiale per lavori edili che ne deturpa gran parte della facciata (un sentito grazie va all’amministrazione comunale), mentre quello laico è completamente contro sole e la foto mi viene da schifo. Va decisamente meglio con la prossima piazza dove trovo, stavolta senza nessun problema, il “Museo della Musica” ed il “Palazzo Zaguri” adoperato per esibizioni di vario tipo. Allungo fino alla “Chiesa di Santa Maria del Giglio” e poi mi infilo in una stradina stretta e lunga che mi conduce sul canale di turno: è la posizione ideale per poter portare nel mio album dei ricordi la meravigliosa “Basilica di Santa Maria della Salute” che è ubicata dall’altra parte.

Museo della Musica

Museo della Musica

Palazzo Zaguri

Palazzo Zaguri

Chiesa di Santa Maria del Giglio

Chiesa di Santa Maria del Giglio

Basilica di Santa Maria della Salute

Basilica di Santa Maria della Salute

Torno indietro e, mentre ammiro il “Monumento a Niccolò Tommaseo”, la Chiesa di Santo Stefano è molto maleducata e mi offre solo il fianco. Proseguo vedendo la “Chiesa di San Vidal” ed attraversando il “Ponte dell’Accademia”. Appena possibile mi piazzo nella miglior posizione per fotografare il “Palazzo Cavalli-Franchetti” che senza dubbio ha il suo perchè. Mi trovo faccia e faccia con le “Gallerie dell’Accademia” e dedico loro il giusto tempo.

Monumento a Niccolò Tommaseo

Monumento a Niccolò Tommaseo

Chiesa di San Vidal

Chiesa di San Vidal

Ponte dell'Accademia

Ponte dell’Accademia

Palazzo Cavalli-Franchetti

Palazzo Cavalli-Franchetti

Gallerie dell'Accademia

Gallerie dell’Accademia

Mi sposto tra vicoli e canali alla ricerca della Chiesa Anglicana di San Giorgio che non mi regala emozioni particolari; segue “l’ex Chiesa di San Gregorio”, la “Basilica di Santa Maria della Salute” (che stavolta vedo da vicino) e poi Punta della Dogana dalla quale ho una vista stupenda della “Chiesa di San Giorgio Maggiore” e della “Chiesa di Santa Maria della Presentazione” che si trovano al di là dell’acqua.

Ex Chiesa di San Gregorio

Ex Chiesa di San Gregorio

Chiesa di San Giorgio Maggiore

Chiesa di San Giorgio Maggiore

Chiesa di Santa Maria della Presentazione

Chiesa di Santa Maria della Presentazione

Metto la marcia indietro perchè non ho altra scelta…a meno di non voler nuotare. Poco prima delle Gallerie dell’Accademia svolto a sinistra ed incontro nell’ordine la “Chiesa di Sant’Agnese”, la “Chiesa di Santa Maria del Rosario” e la “Chiesa di Santa Maria della Visitazione”. Una nuova svolta a destra mi dà la possibilità di vedere lo “Squero di San Trovaso” (uno storico cantiere navale tutto costruito in legno) e la “Chiesa di San Trovaso”.

Chiesa di Sant'Agnese

Chiesa di Sant’Agnese

Chiesa di Santa Maria del Rosario

Chiesa di Santa Maria del Rosario

Chiesa di Santa Maria della Visitazione

Chiesa di Santa Maria della Visitazione

Squero di San Trovaso

Squero di San Trovaso

Chiesa di San Trovaso

Chiesa di San Trovaso

Per poter vedere e portare con me un’immagine della “Chiesa di Ognissanti” salgo per qualche secondo su un ponte privato, ma lo faccio per un lasso di tempo strettamente necessario. Il successivo “Monumento ad Antonio Vivaldi” si trova in una zona decisamente poco battuta ed è un vero peccato perchè, anche se non è un’opera d’arte colossale, non è neanche da buttare. Mi dedico poi alla “Chiesa di San Sebastiano” ed ancora alla “Chiesa dell’Angelo Raffaele”. Chiudo anche quest’area con la “Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli”.

Chiesa di Ognissanti

Chiesa di Ognissanti

Monumento ad Antonio Vivaldi

Monumento ad Antonio Vivaldi

Chiesa di San Sebastiano

Chiesa di San Sebastiano

Chiesa dell'Angelo Raffaele

Chiesa dell’Angelo Raffaele

Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli

Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli

Si cambia nuovamente area e mi muovo avendo la “Chiesa di Santa Maria del Carmelo” e la “Scuola Grande dei Carmini” come prossimi obiettivi. Visti questi passo oltre, e precisamente al “Ponte dei Pugni”, alla “Chiesa di San Barnaba” ed alla “Ca’ Rezzonico” che ospita il Museo del settecento veneziano.

Chiesa di Santa Maria del Carmelo

Chiesa di Santa Maria del Carmelo

Ponte dei Pugni

Ponte dei Pugni

Chiesa di San Barnaba

Chiesa di San Barnaba

Ca' Rezzonico

Ca’ Rezzonico

Vado avanti senza sosta raggiungendo la “Chiesa di San Pantalon” seguita da un trittico di punti di interesse degni di nota: la “Chiesa di San Rocco”, la “Scuola Grande di San Rocco” ed il “Museo dedicato a Leonardo da Vinci” (quest’ultimo rintanato in un angoletto). La vicinissima “Basilica dei Frari” è enorme e bella allo stesso tempo; ha una caratteristica che non mi vorrei perdere: al suo interno è custodita la Tomba del Canova, ma dei lavori di ristrutturazione rendono questo sito non raggiungibile. Dopo altri vicoli, ponti e canali ecco che si fa largo la “Chiesa di San Tomà”. La successiva Chiesa Rettoriale di San Polo è invece non fotografabile a causa della pessima posizione in cui si trova.

Chiesa di San Pantalon

Chiesa di San Pantalon

Chiesa di San Rocco

Chiesa di San Rocco

Scuola Grande di San Rocco

Scuola Grande di San Rocco

Basilica dei Frari

Basilica dei Frari

Chiesa di San Tomà

Chiesa di San Tomà

Il mio percorso alla scoperta di Venezia centimetro dopo centimetro prevede ora la visita prima alla “Chiesa di Sant’Aponal” e poi alla “Parrocchia di San Silvestro”. Dato che sono di strada faccio un secondo passaggio al Ponte di Rialto, cosa che non fa mai male. Mi concentro poi sulla “Chiesa di San Giacomo di Rialto” e sulla piccola “Statua del Gobbo di Rialto”. La Chiesa di San Giovanni Elemosinario è impalpabile, nel senso che se ne vede solo il campanile.

Chiesa di Sant'Aponal

Chiesa di Sant’Aponal

Parrocchia di San Silvestro

Parrocchia di San Silvestro

Ponte di Rialto da angolazione diversa

Ponte di Rialto da angolazione diversa

Chiesa di San Giacomo di Rialto

Chiesa di San Giacomo di Rialto

Gobbo di Rialto

Gobbo di Rialto

Ho letto vari racconti su Venezia e tutti raccomandavano di andare al mercato di Rialto; bene…adesso ci sono e mi sembra simile a tutti gli altri. Certe volte proprio non riesco a capire la gente ed i loro gusti. Anche la Chiesa di San Cassiano non mi dice proprio nulla, per cui passo oltre verso il “Ponte delle Tette” che si chiama così perchè in passato questa in cui mi trovo a camminare era una zona di perdizione; le prostitute delle case chiuse usavano mostrare i seni a coloro che passavano sul ponte per esporre meglio la merce da vendere. La Chiesa di Santa Maria Mater Domini è un altro esempio di edificio religioso con facciata appiccicata al palazzo di fronte, quindi la segniamo come non pervenuta. Destino diverso spetta invece alla “Ca’ Pesaro” che ospita la Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Infine la “Chiesa di San Stae” ci prova a mettermi in difficoltà ma stavolta vinco io.Proseguendo il giro non posso non fermarmi ad osservare un gattone dal pelo rosso chiaro che dorme beato (senza curarsi di me che gli sono a cinque centimetri) dentro ad una scatola di polistirolo sul parapetto della finestra di casa sua protetta dalle grate: lo spettacolo è tenerissimo.

Ponte delle Tette

Ponte delle Tette

Ca' Pesaro

Ca’ Pesaro

Chiesa di San Stae

Chiesa di San Stae

Buonanotte Micione

Buonanotte Micione

Spingo ancora un po’, conscio del fatto che non manca poi tantissimo alla fine. E’ la volta della “Chiesa di San Zan Degolà” seguita dalla “Chiesa di San Giacomo dall’Orio” e dalla “Chiesa di San Simeone Profeta”. Una passeggiata più lunga stavolta mi conduce fin davanti alla “Chiesa di San Nicola da Tolentino”. Nei vicini Giardini Papadopoli trovo la “Statua di Pietro Paleocapa” e, incredibile ma vero, il mio tour si conclude ufficialmente con la “Chiesa di Santa Maria Maggiore”.

Chiesa di San Zan Degolà

Chiesa di San Zan Degolà

Chiesa di San Giacomo dall'Orio

Chiesa di San Giacomo dall’Orio

Chiesa di San Simeone Profeta

Chiesa di San Simeone Profeta

Chiesa di San Nicola da Tolentino

Chiesa di San Nicola da Tolentino

Statua di Pietro Paleocapa

Statua di Pietro Paleocapa

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Non posso non dimenticare che ce l’ho fatta non soltanto con le mie forze e con la mia volontà, ma anche grazie all’estate che regala tantissime ore di luce ogni giorno; calcolando che il sole sta tramontando, se avessi fatto lo stesso giro a dicembre avrei ricavato molto molto di meno. Adesso, piano piano, dato che non sono ancora sazio e che avrò il treno del rientro alle 22:50, decido di tornare nel cuore del centro cittadino per vederlo sia col rosso di sera che con le luci artificiali. Ho camminato tantissimo e le mie gambe gridano vendetta, ma ormai ho fatto trenta e vorrei arrivare a fare trentuno, come recita il detto. Questi che seguono sono i risultati più significativi della mia serata veneziana:

Basilica di San Marco al Tramonto

Basilica di San Marco al Tramonto

Basilica di San Marco e Campanile al Tramonto

Basilica di San Marco e Campanile al Tramonto

Venezia di Sera - 1

Venezia di Sera – 1

Ponte di Rialto di sera

Ponte di Rialto di sera

Venezia di sera - 2

Venezia di sera – 2

Chiesa di San Simeon Piccolo di sera

Chiesa di San Simeon Piccolo di sera

Questa ultima immagine è emblematica per me perchè i miei occhi vedono solo lei per circa trenta minuti, gli ultimi della mia permanenza in laguna. A cose fatte decido di tornare indietro e di sedermi al fresco lungo il canale davanti alla Stazione di Santa Lucia con la Chiesa di San Simeon Piccolo illuminata dall’altra parte a farmi compagnia…insieme ad un pacchetto da 350 grammi di biscottini col cuore di mela che ovviamente divoro fino all’ultima briciola facendo il record del mondo di velocità, se ne esistesse uno per tale categoria. All’orario consono mi rimetto l’odiata maschera in faccia (a proposito: i miei complimenti vanno ai veneziani ed ai turisti presenti in laguna oggi perchè di questi stupidi dispositivi ne ho visti molto meno di pochi, quasi zero direi) e vado al binario indicato dal tabellone luminoso. Il convoglio di ritorno passa puntuale; so già che tarderà un’ora esatta rispetto all’orario di arrivo previsto causa lavori straordinari sulla linea decisi pochi giorni fa, ma non importa. Mi addormento come all’andata, ma stavolta non ho caricabatterie da distribuire a destra ed a manca, perciò faccio sonni tranquilli fino a  Roma Termini concludendo questa ennesima avventura.

La chiusura del post non potrebbe essere più facile: a Venezia almeno una volta nella vita bisogna andarci e basta; lo fanno persone da tutto il mondo che si sobbarcano ore ed ore di volo, per cui noi italiani non possiamo esimerci. E’ un luogo particolare, fuori dal comune ed anche se spesso si sente dire che “questo posto è la Venezia del Belgio” oppure “Quest’altro è la Venezia del Portogallo”…va sempre tenuto in mente che non si sente mai pronunciare qualcosa del tipo “Venezia è la Bruges d’Italia” oppure “Venezia è la Aveiro d’Italia”. Ho citato altre due località europee contraddistinte da canali d’acqua che le attraversano, ma per quanto possano essere belle non avranno mai il fascino del capoluogo del Veneto. Quindi non mi dilungo più e vi dico, ovviamente, che almeno una giornata a Venezia è d’obbligo, ancor meglio due o tre perchè così riuscirete a fare ciò che io ho dovuto rimandare a data da destinarsi, ovvero vedere le isolette limitrofe come Murano, Burano e Torcello per citare gli esempi più conosciuti.

Adesso, come promesso all’inizio, segue una carrellata di immagini di Venezia non strettamente legate a punti di interesse; si tratta per lo più di paesaggi, panorami e scorci che ho carpito durante la mia visita.

Venezia - 01

Venezia – 01

Venezia - 02

Venezia – 02

Venezia - 03

Venezia – 03

Venezia - 04

Venezia – 04

Venezia - 05

Venezia – 05

Venezia - 06

Venezia – 06

Venezia - 07

Venezia – 07

Venezia - 08

Venezia – 08

Venezia - 09

Venezia – 09

Venezia - 10

Venezia – 10

Venezia - 11

Venezia – 11

Venezia - 12

Venezia – 12

Venezia - 13

Venezia – 13

Venezia - 14

Venezia – 14

Venezia - 15

Venezia – 15

Venezia - 16

Venezia – 16

Venezia - 17

Venezia – 17

Venezia - 18

Venezia – 18

Venezia - 19

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Venezia - 20

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Venezia - 21

Venezia – 21

Venezia - 22

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Venezia - 23

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Venezia - 24

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Venezia - 25

Venezia – 25

Venezia - 26

Venezia – 26

Venezia - 27

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Venezia - 28

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Venezia - 29

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Venezia - 30

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Venezia - 31

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Venezia - 32

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Venezia - 33

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Venezia - 34

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Venezia - 35

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Venezia - 36

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Venezia - 37

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Venezia - 38

Venezia – 38

Venezia - 39

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Venezia - 40

Venezia – 40

Venezia - 41

Venezia – 41

Venezia - 42

Venezia – 42

Venezia - 43

Venezia – 43

 

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