Spiagge Bianche di Rosignano: bellissime ma non proprio naturali

di admin

Tutti noi appassionati di viaggi conosciamo i colori incredibili del mare delle Maldive; conosciamo anche il candore delle sue spiagge di borotalco ed il contrasto cromatico che si genera quando questi due elementi si incontrano; chi c’è stato non potrà mai dimenticare “la prima volta”, o anche l’iniziale colpo d’occhio, quello che ti fa restare a bocca aperta per qualche secondo o addirittura qualche minuto durante i quali non si può fare altro che contemplare ciò che si ha davanti. Ma se qualcuno vi dicesse che qualcosa di molto simile a certi colori si può trovare anche in Italia, sinceramente che cosa rispondereste ? Quasi sicuramente che è una specie di visionario o giù di lì perchè il nostro stivale è sì famosissimo per località e punti di mare incredibili, però le Maldive sono e restano impareggiabili e non c’è costa nostrana che possa neanche solo imitare quel vero e proprio spettacolo della natura. Sardegna, Salento e Sicilia vantano acque trasparentissime dove si vede il fondo per decine di metri verso il largo, ma c’è comunque quel qualcosa che le rende mediterranee e non tropicali. Alla fine ci si arrende: arrovellarsi il cervello non serve se non si conosce la risposta e già si pensa allo scherzo, alla burla, alla presa in giro…quando colui che si ha davanti ci dice che un mare simil-Maldive lo si trova in una ridente località della Provincia di Livorno. Ebbene si, avete capito bene. Ci troviamo all’interno del perimetro comunale di Rosignano Marittimo, piccolo centro toscano che, a discapito del nome, ha il centro storico situato su una collina distante chilometri dalla spiaggia. Questo comune ha delle frazioni abbastanza conosciute perchè adagiate sul lungomare: sto parlando di Vada, di Castinglioncello e di Rosignano Solvay. Quest’ultima è stata chiamata così poichè dal 1914 ospita la più grande sodiera d’Europa, cioè una fabbrica vera e propria che produce soda e bicarbonato in enormi quantità. Ma perchè questa unità produttiva è così importante per lo sviluppo turistico e non della zona ? In primis perchè da oltre un secolo sta dando pieno sostentamento alla comunità locale che, pian piano, si è stabilizzata intorno al luogo di lavoro; in secondo luogo perchè, nel corso degli anni, il suo ciclo produttivo ha letteralmente mutato la costa rendendola unica in Italia. Vediamo come.

Facciamo finta di essere in estate, nei mesi che vanno da giugno a metà settembre; si percorre con la macchina la vecchia Via Aurelia tra le frazioni di Vada e Rosignano Solvay fino a che si arriva alla località “Polveroni”; lì si incontra un semaforo: andando dritti si va verso il centro abitato, il mare è a sinistra e la campagna è a destra. Ci viene subito voglia di svoltare verso sinistra e procediamo, ma dopo neanche 10 metri ci accorgiamo che la strada di accesso alla spiaggia è chiusa con una bella sbarra orizzontale e che l’unica zona di sosta possibile prima di raggiungere la destinazione a piedi è un enorme parcheggio ovviamente a pagamento. Nel caso in cui non si voglia pagare o, peggio ancora, che tutti i posti siano pieni, si può provare il piccolo parcheggio che si trova svoltando a destra al precedente semaforo. Se sì è fortunati ci si allontana di cento metri ma si tengono in tasca soldini buoni. Attenzione: non provate a fare i furbi perchè i vigili di Rosignano sono più attenti delle linci e passano più volte al giorno per fare contravvenzioni a chi prova a sgarrare. Della serie “o paghi da una parte o paghi dall’altra, ma comunque devi pagare”. Io questa ottica la schifo e la odio perchè il mare è e resta di tutti e non si dovrebbe tirare fuori un centesimo per nessun servizio se non espressamente richiesto. Tanto per mettere il dito nella piaga, il parcheggio a pagamento è in condizioni a dir poco pessime, non asfaltato e con buche sparse dappertutto. Risolto il problema della macchina e col portafogli un tantino più leggero, non resta altro da fare che percorrere camminando i 500 metri circa che ci separano dall’arenile. Lì l’asfalto c’è perchè è a tutti gli effetti una strada percorribile nei mesi non estivi: da ottobre a maggio il transito ai veicoli è consentito, ma secondo me è solo un’altra trovata escogitata dai “controllori” per piazzare una bella multa a chi, per esempio a febbraio, parcheggia fuori posto al massimo 20 minuti per andare a respirare un po’ di brezza marina invernale senza la presenza della calca dei bagnanti. State tranquilli: anche a febbraio il loro passaggio è garantito ed il ricordino sul parabrezza…anche. Calando un velo indecorosamente pietoso sull’argomento e tornando al periodo estivo, il tratto di passeggiata lo si compie agevolmente passando in mezzo a gentili senegalesi che, piazzati su ambo i lati, provano timidamente a vendere la loro merce ed a camioncini intenti a vendere panini, bibite e chi più ne ha più ne metta. Ma poi, dopo tanto sbattimento, si arriva finalmente alla spiaggia e li cambia tutta la situazione: è difficile da credere, ma quel tratto di mare somiglia davvero alle Maldive; l’unica differenza è data dalle dimensioni: qui gli spazi sono davvero enorme mentre sugli atolli dell’oceano indiano si ha ovviamente molto meno posto utile. Ma tutto il resto è simile: la sabbia è bianca e morbida sotto ai piedi ed il mare è di un celeste incredibile.ATTENZIONE: le foto non renderanno mai giustizia per questa località. Occorre vedere con i propri occhi per capire di che si sta parlando. Ma dato che non vi posso portare tutti con me…ecco qualche immagine.

Dettaglio Sabbia delle "Spiagge Bianche"

Dettaglio Sabbia delle “Spiagge Bianche”

 

Mare incredibile alle Spiagge Bianche

Mare incredibile alle Spiagge Bianche

 

Contrasto sabbia-mare alle Spiagge Bianche

Contrasto sabbia-mare alle Spiagge Bianche

A volte la natura gioca degli scherzi pazzeschi, penserà chi legge. E invece no, questa volta la natura non c’entra assolutamente niente. Il colore della spiaggia e del mare dipendono da 102 anni di scarichi di carbonato di calcio da parte della sodiera. Ma pare che non sia solo questo l’elemento presente in ciò che la fabbrica ributta a mare: si parla infatti di mercurio, cromo, arsenico e chi più ne ha più ne metta. La cosa incredibile è che “Le Spiagge Bianche” (questo è l’ovvio nome con cui questo luogo è sonosciuto) sono aperte alla balenazione e, per di più, fruibili liberamente senza pagare ingressi o ombrelloni/sdraio varie.  Infatti quotidianamente sono centinaia le persone che si riversano in questo particolare tratto della costa della Provincia di Livorno dove tutti vanno cercando, per l’appunto, la Maldive in Italia. Purtroppo sono davvero anni, se non decenni, che è in corso la diatriba tra ecologisti e non. Se i dati di cui si parla risultassero veri, ci troveremo di fronte ad un fenomeno di inquinamento marino difficilmente eguagliabile in tutto il mondo, però di contro abbiamo l’assegnazione ormai ad occhi chiusi della Bandiera Blu a questa località. Allora…scusate…ma chi ha ragione ? La sola verità è comunque quella che ci regalano i nostri occhi: arrivate all’ingresso delle Spiagge Bianche esterrefatti da quell’insolito candore, proseguite a camminare verso il mare e la bocca si apre sempre di più per lo stupore di quel colore inusuale nel Mar Mediterraneo (addirittura sulla terraferma)…fino a quando poi immancabilmente girerete le spalle all’acqua per piazzare il vostro telo e vedrete in lontananza (ma neanche troppa, per dirla tutta) l’ecomostro che, lavorando a rotta di collo giorno e notte, libera nell’aria qualsiasi tipo di fumo. Il panorama dalla parte del mare è sublime, mentre quello lato fabbrica è davvero spettrale, forse post-apocalittico.

Panoramica delle Spiagge Bianche con la fabbrica che "sbuffa" alle spalle

Panoramica delle Spiagge Bianche con la fabbrica che “sbuffa” alle spalle

Ma queste cose provate a dirle a chi frequenta l’arenile: pur avendo l’handicap del parcheggio, durante l’estate è sempre immancabilmente strapieno di gente.

Il mio punto di vista? Personalmente adoro questa spiaggia proprio per la sua particolarità, ma la calca è davvero troppa per me che cerco luoghi isolati. Però sarebbe una bestemmia non andarla a vedere almeno una volta nella vita; magari in un giorno feriale di metà giugno in cui si può trovare davvero un bel sole alto nel cielo. Questo perchè ovviamente la luce è fondamentale per regalare l’effetto sperato: in caso di nuvoloni, l’ambiente perde molto del suo fascino.  A chi invece piace il mare senza sabbia e preferisce le scogliere, ad un tiro di schioppo dalle Spiagge Bianche (in direzione di Livorno) inizia un lunghissimo tratto di mare così orientato. La località più famosa è senza dubbio Castiglioncello; la definisco una “nobile decaduta” o al massimo in decadimento. Fino a qualche tempo fa era mèta di vacanza (o addirittura di seconda casa) di persone del mondo dello spettacolo, calciatori, imprenditori importanti ecc. ecc.; oggi, pur restando una bella località balneare con standard di costi e servizi medio/alto, probabilmente ha perduto il fascino di una volta per chissà quale motivo. Quello che non muta mai è la bellezza delle sue acque limpide che qui sono di colore blu intenso. Nelle foto che seguono c’è l’ultimo tratto sabbioso della zona.

Spiaggia sabbiosa di Castiglioncello - 1

Spiaggia sabbiosa di Castiglioncello – 1

 

Spiaggia sabbiosa di Castiglioncello - 2

Spiaggia sabbiosa di Castiglioncello – 2

 

Scorcio del mare di Castiglioncello

Scorcio del mare di Castiglioncello

 

Spiaggia sabbiosa di Castiglioncello in inverno senza persone

Spiaggia sabbiosa di Castiglioncello in inverno senza persone

Andando poi ancora verso nord si ha la possibilità di tuffarsi da scogliere vere e proprie, ma questa è un’altra storia. Ci sono andato solo pochissime volte, anche se il panorama merita davvero: non è infatti molto comodo per stare sdraiati (la roccia non è la sabbia…), l’accesso al mare è quasi sempre difficile ed occorre fare attenzione e, non va dimenticato, se il mare non è calmissimo si rischia anche di finire schiantati contro qualche masso con conseguenze immaginabili. Eppure provate a passare di li da giugno a metà settembre di sabato e di domenica: vi sfido a trovare un posto per la vostra macchina per quanta gente apprezza quelle condizioni; a volte è difficile anche parcheggiare uno scooter 🙂

In conclusione, fino a quando qualche giudice non dichiarerà inagibili le spiagge Bianche per clamoroso inquinamento (chissà poi se sarà vero…) consiglio davvero di organizzare almeno un week-end in questa zona della Toscana per conoscerla un po’ meglio. E’ troppo dimenticata a favore di altre località più conosciute, ma esiste ed ha il suo perchè. Le frazioni citate offrono sempre qualche festicciola o evento per allietare le serate ai turisti e la gente del posto è vera, schietta e genuina; non a caso viene definita “di scoglio” per far capire meglio il senso delle cose.

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