Meravigliosa Ventotene

di admin

Dopo anni, finalmente mi decido a prenotare una stanza (pagata un prezzo per me salatissimo, ma non avevo altra alternativa) per passare due giorni in una delle Isole Pontine, per la precisione parlo di Ventotene. Non ho mai avuto dubbi del fatto che fosse una destinazione bellissim, ma è uno di quei pochi posti che, vivendolo, sono in grado di superare le aspettative.

Sabato mattina di inizio giugno: scelgo questo periodo perchè il piccolo arcipelago laziale viene preso letteralmente di mira dai romani proprio dalla metà del mese corrente in poi e si trasforma in un carnaio umano a causa delle ridotte dimensioni. Mi sveglio presto perchè devo arrivare in macchina al porto di Formia; la strada la conosco bene per aver lavorato 8 mesi in un comune limitrofo, ma direttamente agli imbarchi non c’ero mai stato. Arrivo in città dopo poco meno di un’ora e mezzo di guida e, seguendo le indicazioni, arrivo nella zona parcheggi. Ne trovo uno, a dire il vero molto rudimentale e rimediato, che alcuni addetti mi indicano. Mi reco in biglietteria per poter acquistare i titoli di viaggio per il traghetto della Laziomar che in due ore mi porta fino a destinazione. Come spesso succede in questo tipo di tragitti, già dal ponte dell’imbarcazione si inizia a vedere l’isola e si rimane a bocca aperta: i colori del mare, ma anche di Ventotene stessa, sono magnifici. C’è un caldo sole ed il cielo è limpido: questa “due giorni” si prospetta già all’inizio molto più che interessante.

Vista del mare dal traghetto

Vista del mare dal traghetto

Come da accordi, appena sceso in porto c’è ad attendermi un membro dello staff dell’albergo; salgo sulla sua auto e mi accompagna alla reception. A dire il vero si tratta si e no di 800 metri che avrei potuto fare anche a piedi, ma una cortesia non si rifiuta mai. Chiacchierando scopro di essere l’unico ospite per quel week-end e lo capisco per 2 motivi:

  1. Conosco troppo bene le persone e sono lì proprio perchè, per un buon 95% di loro, il primo week-end di giugno non è un ottimo periodo per il mare. Meglio così…non sarò certo io a fargli cambiare idea per forza.
  2. Il prezzo praticato per quella notte è decisamente troppo caro e prenotare rischiando di perdere la caparra a causa del maltempo che un fine settimana di fine primavera può riservare potrebbe non essere una mossa saggia. Meglio andare tutti a luglio ed agosto facendo il bagno gli uni sopra gli altri, giusto ?

A dire il vero il proprietario era anche restìo a darmi l’ok per essere suo ospite. Evidentemente qui, come in molte (troppe…) parti d’Italia c’è ancora la mentalità del secolo scorso e le prenotazioni si accettano solo a settimane intere o giù di lì. Peccato che i tempi siano cambiati, che tante persone viaggiano in “toccata e fuga”, che tanta altra gente fa viaggi itineranti di una notte per località e c’è chi, come me, che per problemi di poche ferie disponibili deve per forza sfruttare solo il week-end. Avere i bastoni fra le ruote da parte anche dei gestori delle strutture turistiche proprio non aiuta. Bisognerebbe invece adeguarsi ai tempi che cambiano. Comunque ormai sono li e mi viene data la chiave della stanza che trovo molto carina e pulita, arredata ovviamente in stile marinaro. Ma non ho tempo da perdere, per cui richiudo tutto alle mie spalle e percorro a piedi la carreggiata fatta in macchina poco prima. A Ventotene le strade sono davvero poche e molto strette; due auto che vengono da sensi opposti ci passano con molta difficoltà. Emblematica è la situazione nella zona del porto: su una possibile corsia ci sono i tavolini dei ristoranti e dei bars presenti (anche loro devono poter lavoare) che rendono la strada di accesso alle auto ancora più stretta. Mi sembra addirittura di aver capito che esiste una sorta di accordo temporale per la gestione dei sensi di marcia: al mattino (in concomitanza con gli arrivi) dopo una certa ora si circola solo nel verso che va dalle navi all’isola, per poi invetire la tendenza (dall’isola alle navi) dal pomeriggio quando generalmente iniziano i rientri. Ma non vorrei dire cavolate, per cui non confermo. Tutto questo ovviamente tranne casi di forza maggiore. Lungo la mia passeggiata trovo un negozio di alimentari dove mi fermo per farmi preparare un paio di bei panini da consumare durante il pranzo qualche ora dopo. Camminando arrivo nella zona del porto; è tempo di andare al mare adesso e decido di seguire un consiglio letto su internet: seguendo il perimetro del porticciolo si arriva sugli scogli situati proprio di fronte; lì si ha una sorta di piscina naturale che non mi entusiasma perchè l’acqua è praticamente ferma, ma pochi passi più avanti c’è un bell’ingresso al mare completamente deserto.

Mare nella zona delle piscine

Mare nella zona delle piscine

E’ possibile entrare in acqua sia in maniera dolce che tuffandosi. Io tento la sorte e mi butto da uno scoglio un po’ più alto in quello specchio color turchese intenso; devo dire che “a prima botta” lo trovo un po’ fresco, ma dopo qualche brivido mi abituo subito. Decido di rimanere in santa pace per un bel po’ di tempo ed è lì che consumo i panini acquistati alla botteguccia. Da dove mi trovo vedo molto nitidamente la vicinissima Isola di Santo Stefano, oggi zona protetta sulla quale sorge un carcere in disuso. Vorrei visitarlo ma in quei giorni di mia presenza non è possibile farlo, purtroppo.Si vede vicinissimo anche il faro di Ventotene.

Isola e carcere di Santo Stefano

Isola e carcere di Santo Stefano

 

Faro di Ventotene

Faro di Ventotene

Ovviamente le foto si sprecano per quanto è bello l’ambiente che mi circonda. Nel pomeriggio però decido di cambiare; non ho poi molte alternative perchè proprio qui, pochi anni prima della mia visita, due ragazze in gita scolastica sono morte in spiaggia a causa di un masso che si è staccato dall’alto e la zona è stata subito chiusa per paura che succedesse di nuovo. Pare sia così nella maggior parte delle spiagge sia dell’isola in questione che dell’arcipelago pontino in generale. Ma non è una novità perchè in Italia funziona esattamente in questo modo: quando c’è qualcosa di bello, di unico, che può attirare turisti, se per qualsiasi ragione si deteriora, non si fa un investimento immediato per rimetterlo in sicurezza e per renderlo nuovamente visitabile ma si mettono tante belle transenne per vietarne l’accesso ed il gioco è fatto. Cosa c’è di più facile ? Per cui l’alternativa alla parte davanti al porto è solo Cala Nave oppure affittare una bzrca e muoversi dove si vuole, senza calcolare quello che costa un’operazione del genere. “Incredibilmente” opto per Cala Nave che raggiungo attraversando un tunnel costruito appositamente. Qui lo spettacolo è particolare: la spiaggia è di colore nero ed il mare (ancora più freddo rispetto ai bagni precedenti) è trasparente ma più scuro, condizionato dall’ambiente circostante. Di fronte c’è un enorme scoglio che si raggiunge agevolmente con qualche “bracciata” ed io ovviamente lo faccio. Sto davvero bene perchè la situazione è vivibile e mentalmente riesco ad isolarmi dal resto dei presenti. Ci rimango fino a tardo pomeriggio alternando sole e nuotate. Poi lascio il mare e vado a cambiarmi. Gli obiettivi sono due:

  1. Vedere il paesino che si trova proprio sopra al Porto
  2. Prendere un aperitivo in uno dei localini fronte mare poco prima del calare definitivo del sole.

Salto direttamente a quando mi trovo ad ammirare l’unico paese che si trova sull’isola di Ventotene. Per farlo devo camminare in salita perchè, come ho già detto, sta esattamente sopra al porto. Mentro lo faccio noto che, poco lontano, qualcuno ha già iniziato a mettere qualcosa sotto ai denti…

Happy Hour per il Gabbiano

Happy Hour per il Gabbiano

L’agglomerato urbano è davvero molto carino ed evitare lì una passeggiata, col senno di poi sarebbe stato uno scempio. Tra le cose più significative ricordo la Parrocchia di Santa Candida, il Municipio e la piazzetta principale.

Municipio di Ventotene

Municipio di Ventotene

 

Orologio

Orologio

 

Parrocchia Santa Candida

Parrocchia Santa Candida

Bella anche l’atmosfera di tranquillità che si vive, ma nel giro di pochi giorni sarà messa da parte per far posto al caos estivo dei vacanzieri in arrivo. Scendo poi di nuovo nella zona del porto e, preso anche dalla bella serata che si prospetta e da un tramonto poco usuale, non mi faccio un solo aperitivo, ma due… in altrettanti localini molto carini e caratteristici. Dopo quella scorpacciata tra bere e mangiare decido che è ora di andare a nanna. Ormai è buio e non c’è molto da fare tranne continuare in ciò che sto già portando avanti.

Secondo ed ultimo giorno: mi sveglio di buon mattino e mi preparo per un programma bellissimo: giro dell’isola in barca prenotato ad un chioschetto sul porticciolo. Avrei voluto farlo a prescindere, ma la chiusura al pubblico della maggior parte delle spiagge lo rende semplicemente necessario. La partenza è puntuale; fortunatamente siamo solo una decina di persone e così l’escursione non si trasforma in un gregge di pecore. Inizia così il periplo che tocca ogni punto saliente e degno di nota. Sono previste e vengono effettuate delle soste per fare bagni e snorkeling, per chi lo desidera. Io ho come al solito la mia attrezzatura personale e non ho bisogno di noleggiare o prendere in prestito quella fornita dai proprietari dell’imbarcazione. Inutile dire che durante il giro nuoto in un mare decisamente più bello di quello del porto o di Cala Nave, ma è una cosa normale.

Magnifica spiaggia ovviamente chiusa al pubblico. Che scempio!

Magnifica spiaggia ovviamente chiusa al pubblico. Che scempio!

 

Dettaglio del mare a Ventotene (1)

Dettaglio del mare a Ventotene (1)

 

Dettaglio del mare a Ventotene (2)

Dettaglio del mare a Ventotene (2)

Tanto per far andare storto qualcosa, prendo in pieno una medusa con le classiche conseguenze del caso. Quando torno a bordo della barchetta tutti si improvvisano medici e mi consigliano di mettere un po’ di pipì sulla parte ustionata perchè si sarebbe sfiammata subito:

  1. Ottimo consiglio, ma come avrei potuto farmela addosso, per di più davanti a tutti loro ?
  2. Preferisco tenermi un po’ di fastidio (perchè non si tratta di dolore) che mettere in pratica quel suggrerimento.

Proseguo il tour senza problemi cercando di non pensarci. L’ultima fase è quella che ci porta più vicini possibile all’isola di Santo Stefano, come detto zona protetta e, oltre un certo punto, inavvicinabile neanche via mare. Mare pulitissimo: un bagno non può mancare neanche qui alla faccia della cara medusa che ho “incontrato” poco prima. Ci vuole ben altro per far passare una vacanza (seppur mini)  in secondo piano.

Mare nei presso dell'Isola di Santo Stefano

Mare nei presso dell’Isola di Santo Stefano

Dopo aver visto tutto ciò che l’isola di Ventotene ha da offrire torniamo in porto. Mancano poche ore alla partenza, per cui corro subito al mare, tanto per non perdere il vizio. Stavolta opto prima per una capatina a Cala Nave e subito dopo termino il soggiorno dalla parte delle piscine, ma mi sposto proprio di fronte la faro.

Bellissima Piscina Naturale

Bellissima Piscina Naturale

Relax a non finire e vista stupenda sono un mix di ingredienti impareggiabile e non me lo lascio sfuggire per niente al mondo fino all’ultimo secondo possibile. Ma le 18:00 sono dietro l’angolo e tra pochi minuti sarebbe partito il traghetto per Formia che vedo già in porto. Saluto l’isola di Ventotene per avermi regalato momenti davvero fantastici. Quando la vedo allontanarsi sul ponte della nave mi viene un po’ di nostalgia. Forse avrei fatto meglio a prendere un giorno di ferie ed a restare 24 ore di più, ma l’esoso costo della stanza sommato al fatto che permessi/ferie in busta paga non bastano mai  hanno deciso al posto mio. Non so se rivedrò molto presto questo posto, ma sicuramente a breve dovrò tornare “in zona” per ammirare anche le bellezze di Ponza e Palmarola, altri chicche del mar Tirreno.

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