Genova

di admin

Ci tengo, più di tante altre volte, ad iniziare questo post quasi gridando che “Genova è davvero fantastica”; il motivo è semplice: c’ero già stato anni fa per una toccata e fuga, solo di passaggio dopo una giornata alle Cinque Terre. Ricordo che avevo talmente poco tempo da non essere stato in grado di decidere dove andare, cosa vedere e cosa lasciar perdere. Qualunque cosa avessi fatto, avrei comunque sbagliato. Decisi allora di far scegliere agli altri affidandomi ad uno di quei giri in trenino che partono dal piazzale del Porto Antico. Non l’avessi mai fatto!!! Sarebbe stato meglio riprendere la macchina ed andarmene via. Ricordo infatti che nei 30 minuti scarsissimi di tour ebbi una tale impressione negativa della città come se fosse stata desolata ed abbandonata a se stessa da rimanere con l’amaro in bocca per tutto il viaggio di ritorno. Tra me e me pensavo che una cosa del genere fosse impossibile: perchè tutti  definiscono Genova come una delle più belle città d’Italia se è quella che ho avevo visto ? Eppure ciò era entrato nella mia testa. Che c’erano bellissimi punti di interesse lo sapevo dalle foto e dagli articoli visti su internet…ma era proprio la giusta empatia a non essersi creata in quell’occasione, tanto da riceverne solo pessime sensazioni. Però, ripeto, a quella terribile impressione non ci ho mai creduto fino in fondo, così finalmente ho deciso di dare al capoluogo ligure una seconda occasione, stavolta con una permanenza di due giorni pieni. Non saranno eccessivi, ma neanche troppo pochi. Vi assicuro che la musica è stata decisamente diversa e la verità è venuta a galla in tutto il suo splendore.

Week-end di inizio settembre, direi uno dei migliori periodi dell’anno per visitare Genova: il caldo c’è ma non è più opprimente come in pienissima estate, le giornate sono ancora abbastanza lunghe, ma sopratutto c’è una luce particolare che non è nè accecante nè fioca; per di più il meteo ha deciso di darmi una mano, quindi non potrei chiedere di più. Arrivo di primissimo mattino a Piazza della Vittoria dopo un viaggio in bus notturno; non sono neanche le 7:00 e decido di provare la fortuna recandomi all’albergo prenotato per far custodire lì il borsone con gli effetti personali e non dovermelo portare in giro. Ma qui arriva la prima sorpresa del fine settimana: la receptionist mi dice che la cortesia con la quale le ho chiesto un semplice favore non può essere ignorata; controlla il computer e vede che la mia stanza è libera. Con un sorriso mi porge la chiave e mi dice che posso salire al terzo piano. Sono incredulo e basito: non è la prima volta che mi succede una cosa del genere, ma in anni ed anni sarà capitata forse in 3-4 occasioni in tutto. Ringrazio in 12 lingue e salgo ai piani superiori. Una volta in camera metto il borsone per terra, dò una rapida occhiata prima al letto e poi all’orologio; poi ancora letto ed orologio in rapida sequenza; alla terza volta di quel duetto mortale mi sono fregato da solo, nel senso che ho stabilito che fosse davvero troppo presto per mettermi già in marcia, così in “quattro e quattro otto” mi sono trovato sotto le coperte per un’oretta di sonno ristoratore. Verso le 8:30 però suona la sveglia e non ci sono santi che possono fermarmi. Quell’inatteso riposino mi ha dato ancora più la carica per partire, così esco dall’hotel e mi dirigo alla stazione di Brignole dove, al tabaccaio, acquisto un biglietto dei mezzi pubblici valido 24 ore che mi sarà davvero molto utile. Con la metropolitana, piccola ma carina, pulita e funzionale, mi sposto fino al Porto Antico dove mi aspetta, manco a dirlo, l’Acquario. Ho fatto mia una di quelle offerte sui gruppi di acquisto on-line con la quale, per la modica cifra di 20 euro scarsi, ho l’ingresso per 4-5 attrazioni cittadine. Decido quindi di “togliermi subito il dente” poichè quella sarebbe stata indubbiamente la visita singola più lunga dell’intero week-end. Inoltre di primo mattino è più facile trovare meno affollamento; infatti il curioso animale chiamato “uomo” si sposta generalmente in branchi, anche se del tutto non pre-organizzati, nel senso che la cronica mancanza di senso pratico lo porta a spostarsi da casa in contemporanea con una massa indistinta di altri animali “uomini”, tutti sconosciuti tra loro. Quindi, per evitare troppa ressa, occorre andare contro corrente e presentarsi nei luoghi di interesse subito all’apertura o verso la chiusura (lo stesso accade, per esempio, su quelle strane colate di asfalto chiamate “autostrade”…ma lasciamo perdere altrimenti perdo 4000 parole solo su questo argomento). Divagazioni a parte, entro nella struttura ed ovviamente constato che ciò che ho davanti vale veramente tutto ciò che di ottimo ne viene detto a livello sia nazionale che internazionale. Ci sono specie marine di ogni tipo divise in intelligenti sezioni, in primis per continente/ambiente e poi per “famiglia”. Alle vasche più comuni si sommano quelle panoramiche che permettono quasi un’interazione con gli esemplari presenti. Lo spettacolo è davvero incredibile e la splendida creazione è opera di veri artisti del settore, tanto che nel padiglione dedicato ai pesci tropicali quasi ritrovo ciò che ho visto con i miei stessi occhi durante meravigliose vacanze passate in luoghi esotici.

L'inchino del Pinguino (o meglio...si sta solo spulciando)

L’inchino del Pinguino (o meglio…si sta solo spulciando)

 

Delfino

Delfino

Il tempo scorre inesorabile ma io non voglio saperne di uscire fino a quando giunge la “sveglia naturale”: dietro di me vedo arrivare una vera e propria mandria di bambini simpatici come dei Piranha intenti a morderti ovunque; lì ho capito che è giunto il momento di andarmene e di continuare fuori il mio giro per la città poichè probabilmente è arrivata l’ora dell’ingresso massivo degli ospiti del quale ho scritto dettagliatamente poche righe fa.

Sono fuori dall’Acquario e mi dedico ad una passeggiata disintossicante nella zona del Porto Antico, sia per vedere cosa di bello ha da offrire e sia per sfruttare i miei ingressi gratuiti. Inizio col dire che in quella zona si trova proprio di tutto: ho visto un vero sommergibile ancorato che, volendo, si può visitare; poi una nave dei pirati che si rivela essere la “Neptune” costruita appositamente per le riprese del film “Pirati” di Roman Polanski, adesso lì parcheggiata come attrazione per turisti. C’è anche “Galata” , cioè il museo del mare innovativo e spettacolare. Ad un certo punto della camminata vedo avvicinarsi la Bisofera: uno dei miei pass prevede questa visita. Arrivo all’ingresso, consegno il biglietto all’addetto ed entro.

Biosfera

Biosfera

La sincera verità è che questa attrazione mi ha un po’ deluso. A parte il simpatico e magnifico pennuto dal colore bianco che si incontra appena varcata la soglia, il tutto si limita a girare per il brevissimo sentiero in mezzo a piante di ogni tipo sperando di avvistare le creature che vivono nascoste all’interno di quella struttura. Io, nel mio piccolo, ho visto altri tre bellissimi volatili, ma poi più nulla. Ho compiuto per tre volte il percorso senza successo, per cui ho abbandonato l’idea dedicando tempo ad altro.

Bellissimo Pennuto all'interno della Biosfera

Bellissimo Pennuto all’interno della Biosfera

Non molto lontano vedo un aggeggio che sale e che scende: quello deve essere l’Ascensore Panoramico Bigo, per cui vado lì. Dopo una brevissima fila, entro all’interno. L’ascensore inizia a salire fino all’altezza massima di 40 metri dalla quale si ha una visuale ampia e particolare di Genova. Si vede in lontananza, ma abbastanza bene, anche la famosa Lanterna, simbolo della città.

La Lanterna dall'ascensore Bigo

La Lanterna dall’ascensore Bigo

Intanto una voce spiega nel dettaglio ciò che quell’esperienza ci permette di vedere, facilitandoci  il lavoro di riconoscimento di palazzi e strutture. Termino anche qui, stavolta più soddisfatto della Biosfera.

Scorcio di Genova dall'Ascensore Bigo

Scorcio di Genova dall’Ascensore Bigo

Decido quindi di completare gli ingressi contemplati nel mio “pacchetto” visitando anche il Museo Nazionale dell’Antartide. Questa volta il giudizio è un “ni” o un “so”, a seconda dei gusti. A parte l’immancabile foto sulla motoslitta situata appena iniziato il giro, non trovo niente di particolare interesse in ciò che è esposto. Però questo è un mero giudizio soggettivo e probabilmente qualcuno starà infilazando ripetutamente con degli spilloni la bambola Voodoo che mi rappresenta per farmi pagare l’idiozia che ho scritto; dedico secondo me il giusto tempo all’interno del museo e poi torno all’aria aperta.

Da qui in avanti inizia finalmente un tour incondizionato della città, nel senso che per una volta mi sono lasciato guidare soprattutto dall’istinto piuttosto che da programmi predefinti. Certamente avevo con me la lista dei siti di maggir interesse da vedere (questi non mancano mai nei miei viaggi per non farmi trovare impreparato e non sapere dove andare) ma con un giorno e mezzo ancora a disposizione davanti a me ho proseguito “a braccio”. Qui di seguito riporto ora, in ordine totalmente sparso, le cose più significative e che più mi hanno colpito facendomi radicalmente cambiare idea rispetto alla troppo rapida toccata e fuga di anni prima.

Inizio con la bellissima Piazza De Ferrari: è la principale di Genova, situata proprio nel cuore della città. Il colpo d’occhio è fantastico con l’enorme fontana posta esattamente al centro.

Piazza De Ferrari di giorno

Piazza De Ferrari di giorno

Di sera poi diventa uno dei luoghi di ritrovo per gli abitanti del capoluogo ligure ed a piena ragione; ho infatti avuto la fortuna di trovarmi lì sia in pieni giorno che col sole totalmente calato e lo spettacolo della fontana illuminata ad arte e posta in quel preciso contesto è unico.

Piazza De Ferrari di sera

Piazza De Ferrari di sera

I Rolli di Genova sono una serie di palazzi davvero magnifici (ad oggi 42 censiti e tutti patrimonio UNESCO) che si trovano lungo via Garibaldi, via Balbi e via Cairoli. Furono costruiti o, per quelli che già c’erano, sapiemente ristrutturati con lo scopo di diventare abitazioni di prestigio dove viveva l’alta borghesia dell’epoca. Le definirei come mini regge per quanto sono ricche. Vennero successivamente iscritte proprio nel registro dei “Rolli” (o più semplicemente registri per l’utilità pubblica) dal quale prendono il nome, che annoverava solo quelle particolari case che avrebbero potuto essere usate come dimora per ambasciatori, diplomatici, re e principi in visita ufficiale in città. Dedicare del tempo qui è davvero indispensabile.

Parlando di chiese riporto le più belle e ricche di storia, cioè la Cattedrale di San Lorenzo, la chiesa di San Matteo posta sull’omonima piazza, la Chiesa di San Giorgio, San Pietro in Banchi, la Chiesa del Gesù, la Chiesa di San Filippo Neri, la Basilica di Santa Maria di Castello, la Basilica di Santissima Maria Annunziata, la Chiesa di San Torpete  ed il Santuario di Santa Caterina. A parere mio sono tutte degne di più di una semplice visita.

Chiesa di San Matteo

Chiesa di San Matteo

 

Chiesa del Gesù

Chiesa del Gesù

 

Cattedrale di San Lorenzo

Cattedrale di San Lorenzo

 

Chiesa di San Torpete

Chiesa di San Torpete

 

Chiesa di San Giorgio

Chiesa di San Giorgio

Degni di interesse sono anche luoghi dedicati alla cultura come il Teatro Carlo Felice ed il Palazzo Ducale oppure il molto particolare Palazzo San Giorgio, oggi sede dell’autorità portuale.

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

Ho poi avuto la fortuna di passare qualche ora alle Terme di Genova, ma di ciò parlo in una sezione del blog tutta dedicata a questo genere di luoghi di puro relax.

Ma, se tutto questo ancora non bastasse, sfido chiunque a passeggiare senza una mèta precisa per i carrugi e non rimanerne  colpito. L’atmosfera che si respira, soprattutto al tramonto, non si descrive a parole. Si è nel mezzo di una grande città conosciuta in tutto il mondo, ma lì sembra di essere altrove. Il silenzio è il padrone incontrastato dei vicoli senza negozi mentre le botteghe inserite in questo contesto sono a dir poco suggestive. Altra particolarità di questa città è la presenza di piazzette sparse un po’ ovunque nel centro storico e praticamente ognuna di esse ha uno o più locali (a seconda delle dimensioni) che danno la possibilità a genovesi e turisti di mettersi seduti a sorseggiare qualcosa godendo davvero in pieno della magia che si respira in quello scorcio. Totalmente contraria invece la vita vera a 360 gradi che si respira nei luoghi della “movida”: qui la città si rivela prepotentemente attiva. Ricordo che ho trovato una manifestazione al Porto Antico durante la mia uscita del sabato sera: c’è un mare di gente, stands gastronomici e di vendita di oggetti di ogni tipo, anche qui locali vista mare dove vengono serviti cocktails a più non posso ecc. ecc. Ma tutto si svolge con una compostezza tale da far sentire chiunque a proprio agio.

Cosa non ho ancora visto a Genova e che fa comunque parte del registro dei futuri “must”:

  • Palazzo Reale
  • Quartiere di Boccadasse

Cosa dire in conclusione ? Semplicemente che faccio pubblica ammenda e chiedo scusa a tutti coloro che Genova la abitano, la conoscono e la amano per tutto il tempo in cui ho avuto un’impressione assolutamente distorta e non veritiera di quella che è la realtà delle cose; ripeto di nuovo che la città è fantastica, ricca di monumenti, opere d’arte, divertimenti, cultura e chi più ne ha più ne metta. Per tutti coloro che non l’hanno ancora girata centimetro per centimetro dico che non sapete cosa vi perdete e spingo caldamente a fermarvi almeno due giorni se non addirittura tre. Personalmente, dopo il week-end appena raccontato, sono stato in liguria altre due volte (entrambi i racconti sono presenti nel blog per chi volesse leggerli) ed ho “usato” sempre Genova come punto di arrivo per poi prendere il treno e spostarmi altrove; soprattutto ci ho passato entrambe le domeniche sera prima di riprendere il bus del ritorno a casa passeggiando poco dopo il tramonto per Piazza de Ferrari e gustando due ottime cenette. Ringrazio la città per essersi mostrata per quella che è veramente. Tornerò sicuramente presto 🙂

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