Sinaia e Monti Bucegi

di admin

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Secondo viaggio in Romania: questa volta ho voluto osare un po’ di più sfidando la sorte. Per realizzare un programma di visita abbastanza impegnativo in circa 30 ore nette di permanenza in terra rumena c’è voluto l’aiuto (direi incredibile, visto che gli intoppi sono sempre dietro l’angolo) dei mezzi pubblici, davvero perfetti e puntuali in questo caso.

Stavolta le tappe prevedevano la scoperta della cittadina di Sinaia il primo giorno ed una bellissima escursione sui Monti Bucegi nel giorno successivo.  Di seguito i dettagli.

GIORNO 1: SINAIA

Si tratta di una località turistica prettamente invernale poichè ha ampio spazio e strutture di risalita a disposizione per sciare in piena libertà. Quando però non c’è la neve non perde la sua vocazione grazie ad un centro a misura d’uomo (il paese si gira a piedi in pochi minuti) ed a tre importanti opere assolutamente da non perdere che sono il Castello di Peles, Il vicino Castello di Pelisor ed il  bel Monastero (Manastirea Sinaia).

Tragitto compiuto:

  • Volo Italia – aeroporto Bucharest Otopeni
  • autobus Aeroporto Otopeni – Stazione “Gara de Nord”
  • Treno da Bucharest a Sinaia

Una volta arrivati in paese si nota sin da subito quale sarà il destino della giornata, e cioè camminare in salita. Già dall’uscita della stazione ferroviaria occorre prendere una rampa di scale molto ripida per raggiungere la via principale con seguente fiatone dopo l’ultimo gradino. La mia prima destinazione, dato che le previsioni meteo minacciavano pioggia in serata mentre sopra di me c’era uno splendido sole, è stata senza alcun dubbio il Castello di Peles. Ci arrivo abbastanza agevolmente con una ventina di minuti di cammino (ovviamente in salita…). Il complesso si presenta tranquillo e molto ben curato nel suo insieme. Superato un arco mi sono trovato davanti un’area verde ampia e davvero bella. Il Castello di Peles era li davanti ai miei occhi, a poche centinaia di metri, che si stagliava in tutta la sua magnificenza.

Castello di Peles

Castello di Peles

L’edificio è contornato da un ampio giardino con statue di ogni genere; essendo visitabile anche all’interno decido di andare alla biglietteria ed acquistare un tagliando per la successiva partenza del tour in lingua inglese. La scelta è stata davvero azzeccata perchè c’è da rimanere a bocca aperta. Tantissimi arredi ed oggetti contenuti all’interno del Castello di Peles sono originali ed è stato sostituito con delle copie solo ciò che rischiava di venire trafugato. Tali pezzi sono gelosamente conservati nei musei locali. Camminando per le varie stanze (una diversa dall’altra per stile), grazie anche alla competenza della guida si respira la vera storia di questo posto e ci si stupisce a pensare che si tratta del primo castello al mondo completamente alimentato da corrente elettrica prodotta localmente. Addirittura all’epoca poteva vantare un ascensore perfettamente funzionante e nella sala proiezioni è stata vista la prima pellicola cinematografica di tutta la Romania. L’intera visita prende circa un’ora, ma passa troppo in fretta visto l’interesse che suscita. Esco dal castello e faccio una passeggiata nel parco adiacente dove c’è un mercatino di prodotti locali, sia alimentari che non. Ci sono tantissime cose belle ed interessanti che avrei voluto comprare…ma poi ho pensato che avevo forse due centimetri di spazio vuoto nel piccolo bagaglio a mano consentito gratuitamente dalla Wizz Air e così ho desistito seppur a malincuore. Ho proseguito a piedi fino al vicino e più piccolo Castello di Pelisor oggi adibito a museo, ma quel giorno era chiuso non so bene per quale motivo e mi sono dovuto accontentare di vederlo dall’esterno. Costruzione gradevole, ma niente a che fare con il Castello di Peles.

Riprendo la via fatta all’andata in direzione del centro del paese e la mia prossima destinazione è il Monastero. Si tratta di un piccolo complesso racchiuso da mura che in realtà comprende due luoghi di culto differenti: il Monastero antico (piccolo e decisamente grazioso) ed il Monastero “moderno”, di dimensioni molto maggiori ed anch’esso davvero degno di nota.

Manastirea Sinaia

Manastirea Sinaia

Il “grosso” delle cose previste per quella giornata era stato fatto. A quel punto restava una bella passeggiata alla scoperta della vita nel centro di Sinaia, così mi sono incamminato e, dopo aver costeggiato il Casinò, mi sono trovato sul corso principale che ho girato da nord a sud. Non manca davvero nulla in questa località: c’è un grande parco verde ottimamente curato, negozi di ogni genere compresa una catena di supermercati (ottima opzione per una cena a buon mercato), ristoranti, bars ed hotels. Era sabato pomeriggio e sia i turisti che i locali passeggiavano come me oppure sorseggiavano qualcosa seduti ai tavolini dei luoghi di ristoro presenti. Come sempre quando visito un paese dell’Europa dell’est ho finito per acquistare una specie di dolce arrotolato alla vaniglia e ricoperto di zucchero del quale non ho mai saputo il nome. E’ buonissimo e basta indicarlo al venditore per averne uno tutto per me. Non resisto mai quando lo vedo e lo finisco in pochi bocconi. Alla fine della giornata e dopo aver fatto la spesa, mi sono incamminato verso la sistemazione scelta per la notte che si è rivelata più scomoda da raggiungere del previsto senza macchina, ma comunque pulita, economica e perfetta per le poche ore di sonno che mi si prospettavano davanti.

GIORNO 2: MONTI BUCEGI

Questa seconda ed ultima parte del breve week-end in terra rumena ho voluto dedicarla al trekking “leggero” in montagna. L’obiettivo principale era raggiungere la grotta/monastero “Pestera Ialomitei”, tanto scollegata quanto particolare.

Tragitto compiuto (1° parte):

  • sveglia all’alba ed arrivo a piedi alla stazione di Sinaia
  • Treno per il vicinissimo paese di Busteni
  • Passeggiata di 1,2 km fino alla Funivia di Busteni
  • Primo tratto di Funivia da Busteni a Babele
  • Secondo tratto di Funivia da Babele a Pestera
  • Passeggiata di 1,5 km fino alla Grotta/Monastero

La giornata si è rivelata subito stupenda dal punto di vista meteo, quindi perfetta per l’escursione pianificata. Mi avvio e compio le prime tappe del percorso. Scendo alla prima fermata della funivia (Babele) che si trova a circa 2.200 metri di altezza. Siamo a metà maggio e qualche sprazzo di neve è ancora presente; ovviamente dove si è sciolta da pochissimo c’è solo una natura brulla e priva di colori sgargianti. Il panorama è comunque suggestivo.

Vista dalla stazione delle funivia di Babele

Vista dalla stazione delle funivia di Babele

All’ora prevista prendo la funivia e scendo a Pestera, seconda ed ultima fermata. Qui siamo decisamente più bassi (circa 1.400 metri) e la vista dell’ambiente circostante è dominata da un verde intenso.

Vista dalla stazione della funivia di Pestera

Vista dalla stazione della funivia di Pestera

Mi metto in cammino per quello che è un tratto sterrato ma facilissimo da percorrere. Ad un certo punto mi imbatto in un cartello che (ovviamente in rumeno) avverte della presenza normale di orsi nella zona e quindi anche di prestare attenzione. Proseguendo nel cammino in mezzo alla natura e respirando un’aria sopraffina, di orsi non se ne vede neanche l’ombra. In compenso, vicino ad una piccola area rifiuti recintata e per niente invasiva, ho fatto un incontro ravvicinato non so di quale tipo con una scoiattolone intento a frugare nei cassonetti. Inutile dire che quando si è accorto di me (circa 5 metri di distanza) è scappato sul primo albero che aveva a disposizione ma non è riuscito a scappare alla mia foto frontale. Non si vede proprio benissimo, per cui evito di pubblicarla. Rimarrà per sempre un mio prezioso cimelio di “caccia con la Reflex”. Proseguo la passeggiata costeggiando un ruscello e raggiungo finalmente l’ingresso del sentiero che cercavo. Percorrendolo in salita continuo a costeggiare il ruscello che, camminando sempre più avanti, cresce di volume diventando un vero e proprio fiume con acqua di colore celeste intenso ed immacolata dal punto di vista della pulizia. Quando leggo il cartello che mi informa che tra me e la destinazione finale mancavano 100 metri aumento il passo e mi trovo davanti l’ingresso della Grotta/Monastero “Pestera Ialomitei”. La foto che segue è la migliore che si possa fare in quelle condizioni di spazio e prospettiva, ma decisamente non rende neanche un centesimo della sensazione che mi ha dato quel luogo trovandomici davanti. Bisogna solo esserci per capire come quella costruzione sia stata sapientemente incastonata tra le rocce.

Pestera Ialomitei

Ingresso Pestera Ialomitei

Fotografo da ogni parte ma non c’è abbastanza spazio per avere un risultato migliore migliore di questo. Entro dalla porta principale e mi trovo di fronte il piccolo monastero interno alla grotta: un vero gioiellino.

Monastero interno alla grotta

Monastero interno alla grotta

Proseguo acquistando il biglietto al botteghino del guardiano e, per la prima volta nella mia vita, ho visitato una grotta senza guida. Ebbene si: c’è un percorso diretto da seguire senza dover aspettare nessuno…senza “branchi di umani” col naso all’insù che pendono dalle labbra di qualcun’altro. Data la situazione mi sono goduto il tragitto in totale solitudine; era presto e la massa dei turisti sarebbe arrivata successivamente. La grotta alla fine non ha molto da offrire; anzi, a dire la verità è anche abbastanza spoglia. E’ però invasa di corsi d’acqua che scorrono a grande velocità e piccoli laghetti che si formano in diversi punti. In circa 25 minuti si gira tutta dall’inizio alla fine, ritorno compreso.

Tragitto compiuto (2° parte):

  • Passeggiata di 1,5 km fino alla funivia di Pestera
  • Primo tratto di funivia da Pestera a Babele
  • Secondo tratto di funivia da Babele a Busteni

Dato che il programma si era svolto agevolmente, stavolta mi sono fermato un po’ di tempo nell’ambiente brullo di Babele per fare foto ed ammirare ciò che mi circondava nel silenzio più totale, rotto ogni tanto dai soliti maleducati di passaggio in gruppi più o meno grandi che se non fanno casino  non stanno bene.

Arrivato a Busteni in anticipo c’è tempo anche per un’ultima chicca: il giro del paesino con foto alle attrazioni locali e visita al Castello di Cantacuzino (si trova poco fuori dal percorso principale), costruzione molto bella rovinata in parte dalla presenza di un ristorante in cui si svolgono banchetti per cerimonie. Era domenica mattina proprio all’ora di pranzo quando ci sono finito ed ovviamente ho trovato decine di persone a tavola vestite di tutto punto per chissà quale evento…mentre io avevo un abbigliamento da trekking montano, per giunta sporco in alcuni punti perchè ero di ritorno dal mio viaggio. Peggio per loro 🙂

Castello di Cantacuzino

Castello di Cantacuzino

A visita conclusa era davvero tutto; non mancava più nulla tranne il viaggio di ritorno.

Tragitto compiuto (3° parte):

  • Treno da Busteni a Bucharest “Gara de Nord”
  • Passeggiata fino a Piata Victoriei
  • Autobus fino all’aeroporto di Bucharest Otopeni
  • Volo Bucharest Otopeni – Italia

Si sono così concluse le famose 30 ore nette in Romania con le quali ho iniziato questo post. Inutile dire che se uno dei tanti mezzi di trasporto che ho preso  avesse avuto un ritardo…sarebbe andato tutto a farsi benedire; ma per una volta la sorte mi è venuta incontro ed io ho accettato il suo aiuto. L’esperienza fatta, se pur abbastanza tosta dati i tempi ristretti, è stata davvero positiva. Continuo a dire che la Romania è un paese stupendo da visitare e che, nel momento in cui scrivo, ho già prenotato altri due viaggi in questo paese di cui riporterò itinerari, impressioni e foto proprio come in questo e nel precedente caso.

Non posso che concludere con una nota di colore:  sono partito dall’Italia con un gran mal di gola che mi portavo dietro da quasi 10 giorni e che aveva resistito ai farmaci. Ebbene, dopo un giorno e mezzo di cammino respirando a pieni polmoni l’aria finissima delle montagne del cuore della Romania, il mal di gola è sparito da solo. Ormai è appurato: viaggiare è la mia cura per ogni male e la stanchezza che accumulo è il mio riposo. Mi sentirei peggio e più spossato stando un intero week-end a letto o su una poltrona.

Viva i viaggi e viva la Romania 🙂

 

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