Coira: poche ore nella città più vecchia della Svizzera

di admin
In memoria della Battaglia della Calva

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N.B.: questo è il secondo dei tre racconti in cui ho diviso lo strano e faticoso primo fine settimana di maggio del quale, lo ricordo, fanno parte il giro del Principato del Liechtenstein, Coira e Ravenna. Qui parlo della sola città elvetica. Il titolo sembra una di quelle sparate da prima pagina messe di proposito per attirare l’attenzione, ma non è così: Coira (o “Chur” in tedesco) è la capitale del Cantone dei Grigioni e ci sono prove che attestano il fatto che sia abitata fin dal terzo millennio avanti Cristo, ragion per cui l’appellativo di città più vecchia della Svizzera è reale. Date le dimensioni ridotte dell’agglomerato urbano e la mia rapidità nell’orientarmi grazie all’esperienza acquisita, riesco ad inserire la visita di questa località nella parte finale della giornata passata in Liechtenstein, quindi non parto da casa ma mi trovo già qui. Vediamo che succede…

Sabato Pomeriggio: sono le 17:56 quando scendo dal treno della linea “S12” proveniente da Sargans e mi ritrovo alla stazione di Coira; guardo il cielo e vedo che non promette nulla di buono; ricordo che questo è il week-end di maggio in cui metereologicamente parlando sembra di stare a febbraio. Appena mi affaccio per strada sento un rumore bruttissimo: è il vento che sta soffiando in maniera incredibile e che sta sbattendo con forza contro i teli di copertura di un enorme cantiere edile; sembra che qualcosa debba venire giù da un momento all’altro, ma per fortuna non accadrà nulla di simile. Inizio la mia passeggiata al freddo e al gelo (è proprio il caso di ribadirlo…) prendendo Bahnhofstrasse ed il primo punto di interesse che trovo è l’edificio sede della Ratisches Bahn, ovvero la storica Ferrovia Retica, famosa per i tragitti panoramici che offre a bordo dei suoi vagoni rossi che viaggiano su una particolare rete detta “a scartamento ridotto”. In passato ho provato la tratta da Tirano a Saint Moritz e ritorno e garantisco che almeno una volta nella vita va fatta.

Sede della Ferrovia Retica

Sede della Ferrovia Retica

Proseguo con il Museo d’arte dei Grigioni che si divide in due parti ubicate comunque una vicina all’altra: la prima è all’interno di una villa del XIX° secolo e la seconda è ospitata da una moderna ed originale costruzione. Trovo comunque una nota negativa: la facciata della villa è quasi totalmente coperta dagli alberi.  Sempre nella medesima zona (ovvero Grabenstrasse) c’è una fontana alla mia destra che prende il nome di Postplatz-Brunnen; ci sarebbe anche il “Theater Chur” , ma le impalcature dei lavori in corso ne coprono metà della superficie e la possibilità di scattare una foto mi viene così negata.

Museo d'arte dei Grigioni - facciata della villa

Museo d’arte dei Grigioni – facciata della villa

Museo d'arte dei Grigioni - Costruzione Moderna

Museo d’arte dei Grigioni – Costruzione Moderna

Postplatz-Brunnen

Postplatz-Brunnen

Mi dirigo ora verso il punto più estremo che ho segnato sulla mappa, ovvero il Museo di Scienze Naturali dei Grigioni; purtroppo il palazzo in cui è situato non è niente di che. Fortunatamente nelle vicinanze c’è il Parco “Quaderwiese” che rende più dolce la pillola: al suo interno noto una pista di atletica che appartiene alla bella scuola che si vede sullo sfondo, ma l’area è comunque fruibile da tutti liberamente. Torno sui miei passi e cerco la piccola Kirche St. Regula, dove la storia degli alberi si ripete; mi chiedo come certa gente non riesca a capire che è inutile costruire qualcosa e poi coprirla. Al centro della vicina “Regierungsplatz” c’è una colonna che, da quanto sono riuscito a capire da solo perchè su Google Maps non esiste alcuna traccia, commemora la nascita della Lega Grigia (detta anche Alleanza Grigia) avvenuta nella città di Trun il 16 marzo 1424.

Scuola alla fine del Parco Quaderwiese

Scuola alla fine del Parco Quaderwiese

Kirche St. Regula

Kirche St. Regula

In onore della Nascita della Lega Grigia

In onore della Nascita della Lega Grigia

Da qui mi infilo, anche se per poco, nei vicoletti acciottolati di Coira, caratteristica che conferma ancora di più l’età avanzata di questa località; ma attenzione a non fraintendere: la qualità dei palazzi presenti è elevatissima, frutto sicuramente di studiati restauri. Decido di ripartire dal punto in cui non molto tempo fa avevo eseguito una deviazione, cioè da “Grabenstrasse”. Una volta lì prendo la direzione del Fontanapark, ovvero un’area piena di verde e di fiori che ospita la scultura in memoria della Battaglia della Calva (“An der Calven” in tedesco) avvenuta il 22 maggio 1499 ed un grazioso zampillo d’acqua che fa la sua figura solo se immortalato con un albero della foglie rosse in sottofondo, altrimenti si perderebbe nell’immagine.

Fiori del Fontanapark

Fiori del Fontanapark

In memoria della Battaglia della Calva

In memoria della Battaglia della Calva

Getto d'acqua del Fontanapark

Getto d’acqua del Fontanapark

La passeggiata mi porta verso la Chiesa Metodista “”Friedenskirche”, zona in cui posso vedere lo scorrere del fiume Plessur, affluente che proprio nella zona di Coira si getta nelle acque del Reno. Prima osservo e poi oltrepasso la “Obertor” entrando definitivamente nel centro storico, ultima parte della città che mi resta ancora da esplorare.

Chiesa Metodista Friedenskirche

Chiesa Metodista Friedenskirche

Obertor

Obertor

La mappa mi conduce verso la prima delle due piazze degne di nota di Coira, cioè Arcas; effettivamente il colpo d’occhio è grazioso, ma comunque niente di clamorosamente speciale. Prima di riprendere le stradine noto anche un tributo a Johann Baptista von Tscharner (ex avvocato, ex politico ed ex sindaco di questa città). Successivamente, dietro alla Martinsbrunnen, vedo la Martinskirche: devo sudare le famose sette camicie per riuscire a portare con me un’immagine almeno sufficiente di quest’ultima perchè lo spazio a mia disposizione non permette un’inquadratura totale all’interno dell’obiettivo.

Scorcio di Arcas

Scorcio di Arcas

In onore di Johann Baptista von Tscharner

In onore di Johann Baptista von Tscharner

Martinsbrunnen

Martinsbrunnen

Martinskirche

Martinskirche

Aggiro l’edificio religioso e, neanche il tempo di alzare lo sguardo, mi trovo davanti il palazzo che ospita il Ratisches Museum (Museo Retico); salgo poi delle morbide scale fino a superare la “Hofturm” e raggiungo la Cattedrale di Coira. Purtroppo la foto non viene della qualità che avrei voluto a causa delle troppe autovetture parcheggiate a brevissima distanza da essa. Infine, più avanti, ho modo di osservare anche la Kirche St. Luzi ubicata in cima ad un’altura.

Ratisches Museum

Ratisches Museum

Hofturm

Hofturm

Cattedrale di Coira

Cattedrale di Coira

Kirche St. Luzi

Kirche St. Luzi

Anche per questa parte è tutto, per cui faccio inversione di marcia per tornare alla stazione cercando di passare dove ancora non sono stato, perchè qualcosa manca ancora; poco…ma c’è dell’altro. In primis ecco il Rathaus (Municipio), un edificio color giallino senza infamia e senza lode. La vicina Steinockbrunnen in Majoran-platz è una fontana che ha un caprone di pietra come soggetto principale e ciò la rende interessante e particolare allo stesso tempo. Segue Kornplatz, ovvero la seconda delle due piazze degne di nota delle quali parlavo poco fa: anche in questo caso posso definirla carina, ma niente che vada ricordato negli annali. Passando oltre mi imbatto in una nuova fontana che prende il nome di Pfisterbrunnen.

Scorcio di Kornplatz

Scorcio di Kornplatz

Pfisterbrunnen

Pfisterbrunnen

A mio parere, adesso il giro è completo. Una volta arrivato al terminal vedo che sono circa le 20:30, per cui posso constatare di aver impiegato poco meno di due ore e mezzo per scoprire la località di Coira senza farmi mancare nulla. La Coop al piano interrato, aperta fino alle 24:00, è il posto in cui spendo i miei ultimi franchi svizzeri rimasti per comprare qualcosa per la cena; sono sicuro che farò impressione ai più, ma quando vedo un pane particolare di forma rotonda e dall’aspetto clamorosamente biscottoso non resisto e ne prendo addirittura due per un totale di 600 grammi. Lo mangio nel corso dell’intera serata e non tutto insieme, però mi faccio un pochino schifo da solo…questo lo devo ammettere. Comunque in Italia non ho mai visto nulla di lontanamente simile, per cui tale scelta non si rivela errata; magari ne avrei potuto prendere uno solo…; intanto fuori si fà buio ed il freddo aumenta al punto che all’interno della stazione stessa patisco le prime pene, ma ancora non ho idea di ciò che mi aspetta. A mezzanotte in punto si avvicinano le guardie e dicono a tutti quanti i presenti con la massima cortesia che devono chiudere e che quindi non ci resta altro da fare che uscire. Gli faccio presente che devo prendere un Flixbus all’una di notte, che manca un’ora piena e che fuori sta nevischiando…ma se ne fregano. Riesco a trovare una soluzione di fortuna dentro ad un parcheggio al piano interrato: leggo che è aperto 24 ore e sento che la temperatura lì’ è buona, per cui entro…ma quelle merdacce mi vedono dai monitors di sorveglianza e vengono giù di proposito a dirmi che non posso stare neanche lì; No comment. A questo punto mancano circa trenta minuti di attesa e li devo passare fuori con una temperatura ed un vento da far paura. Per fortuna il pullman arriva con un leggero anticipo e posso correre a riscaldarmi ai quaranta gradi medi che generalmente si vivono al suo interno 🙂 .

In conclusione, Coira da sola non merita assolutamente un viaggio dall’Italia di proposito; la località è piccola e, come ho dimostrato, si gira completamente tra le due e le tre ore. Sono comunque felice di averla vista e che mi abbia aiutato a concludere degnamente la giornata del tour del Principato del Liechtenstein, ma niente di più. Ha i suoi punti carini che non ho mancato di menzionare, ma può svolgere a mio parere la sola funzione di piacevole tappabuchi in caso di bisogno.

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