Magdeburgo, Halle e Merseburg sono da scoprire

di admin

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E’ luglio e tutti se ne vanno giustamente al mare a rinfrescarsi; io invece studio un itinerario per la Germania. A prima lettura non sembro del tutto normale, ma un motivo che giustifica questa scelta c’è: come si fa a resistere alle tariffe attuali della Ryanair che offre voli per e da Berlino da 16,99 euro a tratta anche nel fine settimana??? Io proprio non ce la faccio ed il mouse viaggia da solo sul tasto “prenota”. Ma la capitale tedesca l’ho già visitata circa un anno fa, per cui da ora in poi è e sarà solo una tappa di passaggio per raggiungere nuove destinazioni. Dove andare stavolta? L’attenzione cade su tre realtà interessanti dove ancora non ho messo piede ubicate nella regione del Sachsen-Anhalt; sto parlando di Magdeburgo, Halle am Saale e la piccola Merseburg. So che per qualcuno sono nomi pressochè sconosciuti, ma se ci ho organizzato un week-end ci sarà almeno una ragione, giusto? Andiamo a scoprirla…

Venerdi sera: prendo un’ora di permesso dall’ufficio ed esco alle 17:00 non sentendomi al top della forma: durante la giornata un fastidioso mal di gola è andato in crescendo. Altri sintomi non ne ho, per cui non mando a monte il viaggio per così poco. C’è in corso l’ennesimo sciopero nei trasporti della capitale che sta rendendo impossibile la vita a tutti. Devo andare all’aeroporto di Ciampino usando i soliti mezzi pubblici e sono nella cosiddetta fascia di garanzia, quella cioè in cui i collegamenti dovrebbero essere effettuati pena il precetto. La metropolitana fino alla Stazione Anagnina funziona regolarmente, ma i bus “Cotral” non sono dello stesso avviso. I primi due saltano la corsa mentre fortunatamente il terzo previsto dal programma parte. Ma licenziare in tronco proprio non ci piace, vero? “Fascia di garanzia” un paio di ciufoli…; io resto dalla parte di O’Leary (CEO di Ryanair) su questa storia e spero che diminuisca davvero durante l’inverno la programmazione irlandese del 20% (per cominciare ovviamente, poi toccherà agli altre tre paesi della lista nera dei fannulloni) lasciando a casa 100 piloti e 200 assistenti di volo per portare più lavoro in Polonia dove non si sciopera. Una sola parola: BASTA! Tra un casino e l’altro riesco ad arrivare allo scalo, ad effettuare i controlli di sicurezza ed a partire col solito ritardo di un’oretta tipico dei voli della serata. Per carità, oggi non ho nè coincidenze da prendere nè altro di simile da fare, però rischio di arrivare a Berlino Schonefeld quando l’unico negozio che mi può vendere qualcosa da mangiare a prezzi decenti sarà già chiuso. La tratta la passo dormendo e sto tranquillo, ma dopo la discesa dal velivolo devo fare le corse perchè il problema che ho appena descritto mi preoccupa: sono le 22:56 quando esco dall’area arrivi e mi fiondo dove so. La serranda è chiusa per il 90% e dai fori vedo due persone alla cassa. Come un topo mi fiondo dentro sperando di farla franca, ma vengo visto ed invitato ad uscire. Chiedo la cortesia di poter comprare due cose in fretta e fortunatamente la ottengo, non senza beccarmi la faccia scocciata del commesso, ma me la merito tutta. Esco dal negozio e devo cercare un posto dove cenare in pace e, soprattutto, dove passare nella maniera più comoda possibile le prossime ore visto che dovrò prendere un treno alle 5:44 del mattino. Alla fine, nonostante a me questo aeroporto non piaccia neanche un po’ perchè lo trovo vecchio e sporco (i bagni sono un’indecenza, per esempio), trovo dove sistemarmi e passo il tempo riuscendo anche a chiudere un po’ gli occhi ogni tanto dopo aver piazzato la sveglia. All’orario convenuto prendo tutte le mie cose e mi reco alla stazione del treno che dista pochi minuti a piedi: almeno i collegamenti sono ottimi. Salgo sul regionale e mi accomodo dove voglio: a quest’ora di sabato non c’è affollamento. La tratta prevede ben due cambi: il primo a “Berlin Ostbahnhof” dove prenderò un Intercity ed il secondo a Stendal dove avrò un nuovo regionale. Con tutte queste salite e discese non posso certo permettermi di dormire, altrimenti chissà che fine potrei fare; considerando che l’intercity ha come destinazione finale Amsterdam è meglio non rischiare. Arrivo alla stazione finale alle 8:44, spaccando il minuto come previsto dalla pianificazione. Corro subito a depositare il borsone nei lockers sempre presenti in Germania. Ho a disposizione circa nove ore per visitare Magdeburgo partendo da adesso, tempo che reputo più che sufficiente. Prendo la mappa e cerco di orientarmi: non posso fare a meno di notare che il mal di gola non sta migliorando e che, pian piano, si sta aggiungendo del giramento di testa. Vedo che mi è congeniale iniziare il giro prendendo Ernst-Reuter-Allee e lo faccio. La gioia sale da ogni poro quando noto che una larga parte della strada è invasa dai lavori in corso “alla tedesca” come tutte le città teutoniche da me visitate negli ultimi due anni. Fortunatamente il caos finisce prima del centro e stavolta il problema non si pone. Il primo punto che attira la mia attenzione è la scultura che prende il nome di “Il Salvataggio del Sig. Belikov”. Nel 1969 un ufficiale dell’aviazione sovietica, Igor Belikov, passò casualmente di qua e vide una folla al civico 24: una bambina lasciata sola dalla madre (che stava lavorando nel negozio al piano terra) era in piedi sul davanzale del quinto piano a 22 metri di altezza; perse l’equilibrio e rimase per poco appesa per un braccio, cadendo subito dopo. Igor Belikov riuscì a raggiungere in tempo il luogo della caduta ed a raccogliere la bimba col suo cappotto militare prima che si sfracellasse al suolo. Per lui ci fu solo un piccolo fastidio ad un polso. Questo monumento ricorda il mezzo miracolo che l’aviatore portò a termine.

Il Salvataggio del Sig. Belikov

Il Salvataggio del Sig. Belikov

Proseguo avanti e sulla destra trovo Ulrichplatz divisa in due: da una parte ci sono i tavolini di un bar e dall’altra una bella fontana.

Fontana in Urlichplatz

Fontana in Urlichplatz

Prendo “Breiter Weg” (direzione sinistra) e mi dedico a cosa di buono ha da offrire questa parte di strada. I “Magdeburg Hemispheres” sono due emisferi di ottone che combaciano tra loro in modo perfetto (queste che vedo sono delle copie, mentre gli originali creati da Otto von Guericke nel 1650 sono custoditi a Monaco di Baviera). Quando sono incastrati e si provvede a togliere l’aria al loro interno creando il vuoto non si possono staccare neanche con la forza di due schiere di cavalli che tirano in direzioni opposte. Questo è il senso dello strano monumento di cui seguono le immagini.

Magdeburg Hemismpheres - fronte

Magdeburg Hemismpheres – fronte

Magdeburg Hemispheres - retro

Magdeburg Hemispheres – retro

Dall’altro lato della strada due fontane non degne di nota completano l’offerta. Torno indietro e svolto su “Alter Markt”, la piazza principale. La Statua equestre del Cavaliere di Magdeburgo affiancato da due vergini (anch’essa una copia) si trova in bella mostra su di una colonna a forma di baldacchino proprio davanti al Palazzo del Municipio ed alla Statua di Roland. Sulla sinistra dell’edificio c’è il Monumento ad Otto von Guericke, mentre sulla destra si trova la “Hirschsaule”, una colonna con sopra un cervo con un collare d’oro il cui significato ancora oggi è controverso.

Il Cavaliere di Magdeburgo e le vergini sulla colonna-baldacchino

Il Cavaliere di Magdeburgo e le vergini sulla colonna-baldacchino

Municipio di Magdeburgo

Municipio di Magdeburgo

Statua di Roland

Statua di Roland

Monumento ad Otto von Guericke

Monumento ad Otto von Guericke

Proseguo la passeggiata e ci metto pochissimo a raggiungere sia la bella Johanniskirche che il Monumento a Martin Luther posto alla sua base.

Johanniskirche

Johanniskirche

Monumento a Martin Luther

Monumento a Martin Luther

Ancora avanti, in un piazzale pedonale, trovo il Monumento all’Amicizia tra i popoli a poca distanza dal fiume Elba che scorre placido lungo il suo letto.

Monumento all'amicizia tra i popoli

Monumento all’amicizia tra i popoli

Salgo adesso sul grande ponte di fronte a me che attraversa il fiume da una parte all’altra e lo percorro interamente. Sulla sinistra posso osservare il semplice Monumento a Theodor Kozlowski (ingegnere civile tedesco) e, più avanti, il piccolo ponte monumentale chiamato “Zollbrucke”.

Monumento a Theodor Kozlowski

Monumento a Theodor Kozlowski

Zollbrucke - panoramica

Zollbrucke – panoramica

Una delle sculture dello Zollbrucke

Una delle sculture dello Zollbrucke

Mi dirigo verso la parte opposta del ponte più grande perchè dove mi trovo ora ho esaurito le cose da vedere. Data la bellissima giornata ed il tempo a mia disposizione decido di proseguire la camminata seguendo il vialetto lungofiume che va oltre il Monumento dell’Amicizia tra i popoli. Qui trovo giardini abbastanza curati e l’area abbellita da alcune piccole sculture sicuramente di poco valore.

Statua sul lungofiume - 1

Statua sul lungofiume – 1

Statua sul lungofiume - 2

Statua sul lungofiume – 2

Statua sul lungofiume - 3 (un portiere...)

Statua sul lungofiume – 3 (un portiere…)

Dopo un ristorante posso osservare la riproduzione di un Mulino Galleggiante; in passato ce n’erano parecchi in funzione, ma con l’avvio dei traffici commerciali sul fiume Elba intralciavano la navigazione di natanti più grandi ed importanti, per cui quindi sono stati eliminati.

Historische Schiffsmuhle

Historische Schiffsmuhle

Proseguendo nella stessa direzione mi imbatto nel complesso dell’ Otto von Guericke Museum. L’ingresso affaccia su di una strada abbastanza trafficata e non ci sarebbe lo spazio necessario per una foto decente. La scatto dall’altro lato della carreggiata con gli ovvi limiti di visuale.

Otto von Guerickte Museum

Otto von Guerickte Museum

Ormai sono qua…ho fatto 30 e provo a fare 31: una camminata abbastanza lunga mi conduce alla MDCC-Arena, ovvero lo stadio dove gioca la squadra di casa. Durante la tratta ho modo di ammirare uno spettacolare panorama sul fiume Elba, cosa che precedentemente non avevo trovato di così apprezzabile. Stavolta non sono fortunato riguardo l’impianto sportivo perchè lo trovo chiuso e serrato da ogni lato del suo perimetro: mi devo accontentare di vederlo dall’esterno.

Panorama sul fiume Elba

Panorama sul fiume Elba

MDCC-Arena Magdeburg

MDCC-Arena Magdeburg

Torno indietro e, riavvicinatomi alla zona centrale, mi rimetto a cercare i punti di interesse più vicini. Alcuni sono più o meno nella stessa area, a poca distanza l’uno dall’altro: la Chiesa Evangelica “Wallonerkirche” è talmente mal posizionata che sembra volersi nascondere di proposito; la Chiesa Cattolica St. Petri e la successiva Magdalenkapelle completano l’offerta.

La migliore immagine della Wallonenkirche che riesco a prendere

La migliore immagine della Wallonenkirche che riesco a prendere

Chiesa Cattolica St. Petri

Chiesa Cattolica St. Petri

Magdalenkapelle

Magdalenkapelle

Torno nella zona della Johanniskirche perchè, poco più in là, c’è un grande centro commerciale con market fornitissimo al piano interrato; quale occasione migliore per un pranzo ristoratore ed una marea di litri di bibite dissetanti? La verità è che il sole sta picchiando sulla mia testa da quando sono arrivato e la mia condizione di salute non è al top. Per carità…meglio il caldo del freddo e della pioggia, però il troppo fa male sempre. Mi riposo su una panchina vista fiume e mi rifocillo, poi riprendo la marcia. A pochi metri da dove mi trovo vedo una fontana moooolto particolare dell’artista Josef Bzdok, ma non so davvero associargli un nome.

Fontana originale

Fontana originale

Il lungofiume da questa parte è costellato di sculture, sicuramente di più rispetto alla precedente direzione. Eccone alcuni esempi:

Scultura sul lungofiume - 4

Scultura sul lungofiume – 4

Scultura sul lungofiume - 5

Scultura sul lungofiume – 5

Scultura sul lungofiume - 6

Scultura sul lungofiume – 6

Scultura sul lungofiume - 7

Scultura sul lungofiume – 7

Dopo quest’ultima opera trovo alla  mia destra la “Kiek in de Koken” (letteralmente significa “sbirciatina nella cucina”): si tratta di una torre ancora in piedi tra quelle che formavano la Fortezza di Magdeburgo in passato; il perchè di questo nome strambo? Pare che dalla torre si potesse vedere fin dentro la cucina dell’arcivescovo…

Kiek in de Koken

Kiek in de Koken

Seguo ancora il lungofiume fino a raggiungere lo storico Hubbrucke; è stato un ponte ferroviario usato dal 1848 al 1998. Da quel momento è diventato un ponte pedonale ma nel recente passato necessitava di manutenzione per poter essere considerato sicuro. Il tutto è stato possibile grazie a molti cittadini di Magdeburgo che hanno partecipato ad una raccolta fondi; per ringraziarli sono state incise le tavole di legno che oggi compongono il ponte con nomi e cognomi dei donatori.

Hubbrucke - uno dei due ingressi

Hubbrucke – uno dei due ingressi

Hubbrucke - l'interno

Hubbrucke – l’interno

Hubbrucke - Panoramica

Hubbrucke – Panoramica

Hubbrucke - le tavole incise con i nomi dei donatori

Hubbrucke – le tavole incise con i nomi dei donatori

Scendo dal ponte e continuo il mio giro. Interessantissima la prossima scultura in onore del viaggiatore nel tempo.

Il Viaggiatore nel tempo

Il Viaggiatore nel tempo

Mi dirigo in direzione centro e, dopo qualche minuto, trovo il parco di Furstenwall all’interno del quale posso osservare il Monumento si caduti di Magdeburgo durante le guerre del 1870-1871. Poco distante si trova ciò che rimane del Bastion Cleve, un’altra parte della vecchia Fortezza di Magdeburgo. Purtroppo serve un po’ di sana immaginazione quando lo si guarda.

Monumento ai caduti di Magdeburgo nel 1870-1871

Monumento ai caduti di Magdeburgo nel 1870-1871

Uno scorcio del Bastion Cleve

Uno scorcio del Bastion Cleve

A due passi si fa sul serio con la vista dell’imponente Duomo di Magdeburgo, talmente alto da mettermi in difficoltà con la foto. Alcuni edifici nelle immediate vicinanze ricoperti di vegetazione prendono la mia attenzione.

Duomo di Magdeburgo

Duomo di Magdeburgo

Particolarissimi edifici nella zona del Duomo

Particolarissimi edifici nella zona del Duomo

Il prossimo punto di interesse è la Cattedrale di St. Sebastian, la cui facciata si trova a pochissimi metri da altri palazzi; per questo motivo sono costretto a scattare una foto molto obliqua.

Cattedrale di St. Sebastian

Cattedrale di St. Sebastian

Proseguo il giro raggiungendo prima la Faunenbrunnen e poi il singolarissimo Hauszeichenstele.

Faunenbrunnen

Faunenbrunnen

Hauszeichenstele

Hauszeichenstele

Tornando sulla strada principale (Breiter Weg, stavolta lato destro) mi imbatto in uno dei simboli di Magdeburgo: la Hundertwasserhaus, detta anche Cittadella Verde. E’ stato l’ultimo progetto al quale ha lavorato Friedensreich Hundertwasser prima di passare a miglior vita ed il colore verde nel nome si riferisce al tetto ricoperto d’erba. Costruzione sicuramente originalissima, racchiude negozi, caffetterie, un teatro e decine di appartamenti. Una delle tante particolarità: affacciandosi da una qualsiasi finestra è impossibile vederne due della medesima forma. Un capolavoro della stranezza e dell’irregolarità. Sempre in zona trovo anche la scultura che prende il nome di Ratto delle Sabine.

Hundertwasserhaus - panoramica

Hundertwasserhaus – panoramica

Hundertwasserhaus - la fontana interna

Hundertwasserhaus – la fontana interna

Hundertwasserhaus - esempi di colonne bizzarre

Hundertwasserhaus – esempi di colonne bizzarre

Ratto delle Sabine

Ratto delle Sabine

Dietro alla Hundertwasserhaus trovo Domplatz completamente chiusa; non capisco bene se sia a causa di lavori in corso oppure se c’è un teatro all’aperto utilizzato solo in caso di eventi e poi inaccessibile, ma non reputo importante indagare. Dirigendomi verso la Klosterkirche vedo lungo la strada una serie di sculture abbastanza strambe e le metto nel mio album dei ricordi.

Sculture su Regierungstrasse

Sculture su Regierungstrasse

Klosterkirche

Klosterkirche

Con questo si chiude la mia visita di Magdeburgo che ritengo completa. Guardo l’ora e vedo che ho ancora del tempo a disposizione, così pian piano mi avvio verso la stazione centrale perchè, in zona, ricordo la presenza di un grande centro commerciale che potrebbe farmi comodo sia per comprare qualche bibita che per…andare al bagno (eh si, sono umano pure io…). Appena metto piede all’interno della struttura succede un guaio: inizia in un nanosecondo a scoppiarmi la testa e sento freddo dappertutto, nonostante per l’intera giornata ci siano stati e continuino ad esserci un bellissimo sole ed una temperatura ben più che gradevole. Faccio ciò che devo, recupero il borsone dai lockers e poi cerco la fermata del Flixbus che dovrò prendere tra non molto. Mamma mia che freddo che ho quando ci arrivo!…Roba da tremare e battere i denti allo stesso momento, tanto che sono l’unico in attesa sotto il sole mentre gli altri presenti si godono la fresca ombra degli alberi. Tutto quello che ho davanti ai miei occhi comincia a girare e capisco che non va poi tanto bene. L’arrivo del pullman migliora la situazione: all’interno non c’è un’aria condizionata troppo sparata e mi aiuta a stemperarmi un pochino. La tratta dura circa un’ora e quindici minuti, il tempo necessario per arrivare nella città di Halle am Saale che mi ospiterà per la notte. Ma la giornata non la posso considerare finita: con tutte le mie cose addosso devo percorrere altri 2,7 kilometri per raggiungere la stanza prenotata, prenderne possesso, uscire per cena e per acquistare qualcosa da bere…sempre che ci sia qualcosa di aperto dopo le 21:00. Il proprietario del mini appartamento è in ritardo (la mia solita fortuna…); quando arriva cerco di fare di tutto per non far notare il mio stato ma non so dire se sono tanto abile; lui comunque non mi fa notare nulla. Gli chiedo info su dove poter trovare un fast food o un kebab più un market e mi dice di seguire una certa direzione. Sto in questo stato, sono nuovo in città mentre lui ci vive…quindi mi fido e vado dove mi ha indicato poco fa. Percorro quasi un kilometro per trovare un kebab dove, a fine cena, acquisto anche una bottiglia grande di thè ad un prezzo onesto. Stasera niente Coca-Cola, non mi pare il caso. Torno indietro con il solo desiderio di mettermi a letto e godermi un sonno ristoratore perchè domani avrò altro da visitare e soprattutto sarò senza un tetto sulla testa da metà mattinata in poi. Non ho scelta: devo guarire assolutamente. Prima di salire ho però il tempo e la forza di incazzarmi con quel mezzo beota del proprietario del mini appartamento: ora che sono nella direzione opposta rispetto a quella di partenza vedo che a non più di 70 metri c’è l’insegna di un venditore di kebab; andando lì avrei risparmiato una marea di tempo e di energie. Io me lo ripeto sempre che devo fare tutto tutto tutto da solo, ma fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare ed è una cosa verissima. Finalmente salgo le scale (quarto piano senza ascensore) e da li in poi, piazzata la bottiglia di thè sul comodino, non ricordo più nulla.

Domenica mattina: mi sveglio verso le 8:00 dopo aver fatto tutta una tirata che, a prima vista, sembra sia stata davvero ristoratrice. Non posso dire che mi sento al top della forma, però lo stato assurdo di poche ore prima è sicuramente svanito. Oggi ho la fortuna di dover correre meno di ieri perchè Halle am Saale e Merseburg (opzione nel cassetto nel caso in cui mi avanzerà del tempo nel pomeriggio) sono centri interessanti da vedere ma che non hanno una marea di attrazioni  per ciascuno. Devo preparare proprio tutto non avendo potuto fare niente fino ad ora e poi, verso le 9:00, prendo le mie cose, chiudo la porta lasciando le chiavi sul tavolo come da accordi presi e me ne vado. La direzione è quella della stazione centrale (altri 2,7 kilometri tanto per iniziare la mattina) per depositare il mio borsone nei lockers, cosa che faccio senza difficoltà. Trovo anche un supermarket aperto ed entro per comprare qualcosa per colazione: non voglio strafogarmi ma neanche stare a digiuno perchè potrei peggiorare la situazione. Adesso che ho mani libere, testa tranquilla e stomaco pieno sono pronto per iniziare come se niente fosse. Purtroppo il mio presentimento per oggi è poco positivo: ieri sera, passeggiando, ho notato che anche questa città è devastata dai lavori in corso e stavolta sono ben più pesanti di quelli di Magdeburgo. Incrociando le dita mi godo lo strano benvenuto che mi dà la città.

Un "Hallo" così non si può rifiutare

Un “Hallo” così non si può rifiutare

Prendo “Leipziger Strasse” ed inizio a percorrerla; è la classica via pedonale con negozi di ogni genere (adesso chiusi) su ambo i lati. Dopo un paio di minuti trovo un bizzarro monumento che prende in nome di “La grande coppia”, mentre nel punto in cui la via forma un largo per poi proseguire oltre posso ammirare la Leipziger Turm.

La Grande Coppia

La Grande Coppia

Leipziger Turm

Leipziger Turm

Imposto il giro in modo tale da fare meno passaggi possibili negli stessi luoghi, per cui mi butto su “Waisenhausring” e continuo a camminare. Sulla sinistra posso osservare la Chiesa Cattolica St. Elisabeth, ma non come vorrei: un enorme cavalcavia (tipo tangenziale di Roma, per capirci) si trova a pochi metri dalla sua facciata. Questo mi costringe ai salti mortali per poter scattare una foto.

Chiesa Cattolica St. Elisabeth

Chiesa Cattolica St. Elisabeth

Poco più avanti, esattamente su Glauchaer Platz, trovo una Chiesa Evangelica, ma non posso portarla nel mio libro dei ricordi perchè ubicata in mezzo ad alberi che ne coprono la visuale; dentro c’è già un sacco di gente e credo sia uno di quei luoghi di aggregazione religiosa che si trovano ogni tanto. Attraverso la piazza e vado sul lato opposto. Ci rimango abbastanza male quando arrivo alla vicina Moritzkirche perchè, oltre alla posizione non favorevole ed alla presenza di diversi alberi, ci va aggiunta l’esecuzione di lavori in corso di discreta entità. Quella che segue è l’unica parte immortalabile senza includere castronerie. Devo però ammettere che l’edificio in toto sarebbe degno di nota.

Quello che resta libero della Moritzkirche

Quello che resta libero della Moritzkirche

Sulla stessa strada trovo il “Beatles Museum”; non riesco a capire la presenza di una simile esposizione inerente i quattro ragazzi di Liverpool ad Halle am Saale, ma temo che ci sia sempre la matrice commerciale dietro con la volontà di vendere oggetti vari e prodotti della caffetteria interna.

Il palazzo che ospita il Beatles Museum

Il palazzo che ospita il Beatles Museum

 

Pochi passi ancora e, dove l’incrocio di due strade forma una piazzetta, ad aspettarmi c’è la Eselbrunnen.

Eselbrunnen

Eselbrunnen

Cammino su Schmeerstrasse ed arrivo nel vero cuore pulsante di Halle am Saale: Marktplatz. Si tratta di uno spazio aperto abbastanza ampio diviso in due dalle rotaie del tram, ovviamente tutto cementato, che comprende diversi punti di interesse e che offre un colpo d’occhio d’insieme davvero niente male. Qui posso ammirare il Monumento a George Friderich Handel (compositore tedesco del periodo barocco natìo proprio di Halle am Saale, anche se poi divenne britannico per naturalizzazione), la Roter Turm che vede la Statua di Roland poggiarsi sul suo lato est, e la bella Martkirche.

Dedicato a George Friderich Handel

Dedicato a George Friderich Handel

Roter Turm

Roter Turm

Statua di Roland

Statua di Roland

Martkirche

Martkirche

Lascio la bella piazza e mi dirigo su Hallmarkt, altro spazio pedonale. Qui l’ospite d’onore è la Gobelbrunnen.

Gobelbrunnen

Gobelbrunnen

Il prossimo obiettivo è raggiungere la Domplatz (con piccola fontana) dove si affaccia il Duomo di Halle am Saale. E’ un edificio molto particolare e quasi non sembra una chiesa.

La fontana su Domplatz

La fontana su Domplatz

Duomo di Halle am Saale

Duomo di Halle am Saale

Seguendo “Kleine Klausstrasse” ci metto davvero un attimo ad arrivare alla Handel-Haus, un museo musicale ubicato nel luogo di nascita dell’omonimo compositore. Un po’ più distante c’è l’edificio che ospita il “Neues Theater”.

Handel-Haus

Handel-Haus

Neues Theater

Neues Theater

Adesso punto dritto al Kunstmuseum che è ospitato all’interno del Moritzburg, un castello fortificato che fu edificato per fungere da residenza degli arcivescovi di Magdeburgo. Da molto tempo al suo interno vi sono esposizioni d’arte sempre più estese. Al momento del mio arrivo si può accedere solo all’atrio (niente di interessante) mentre tutto il resto è stranamente chiuso.

L'ingresso del Moritzburg

L’ingresso del Moritzburg

Seguo “Universitatsring” per arrivare ai prossimi punti segnati sulla mappa e, per prima cosa, incrocio due sculture (tanto strambe quanto impreviste) delle quali on-line non ho trovato assolutamente nulla. Fanno solo sorridere.

Nonno...

Nonno…

...e nonna. Non poteva certo mancare.

…e nonna. Non poteva certo mancare.

Da qui in avanti…il delirio: iniziano i lavori in corso “alla tedesca” con strade divelte, transenne metalliche dappertutto, toilette di servizio per operai in ogni dove e chi più ne ha più ne metta. Proprio ora che sono davanti ad un altro pezzo forte della città: il Teatro dell’Opera. L’edificio fa parte di un complesso che sarebbe composto anche da una fontana e da una zona pedonale colma di bellissimi fiori. Il colpo d’occhio generale sarebbe uno spettacolo, però purtroppo in questo caso il condizionale è d’obbligo: solo un’ottima immaginazione (ad occhi chiusi) riuscirebbe a farmi vivere tutto ciò. La realtà è che sono costretto a fotografare ogni cosa singolarmente e come meglio posso. Che peccato…

Il Teatro dell'opera. Sembra una foto del tempo di guerra...

Il Teatro dell’opera. Sembra una foto del tempo di guerra…

La Fontana

La Fontana

La distesa di fiori ed il colpo d'occhio generale

La distesa di fiori ed il colpo d’occhio generale

Subito dietro c’è il bell’edificio che ospita la posta. Anche lui ha alla base i residui dell’attività di restauro stradale oggi fermi perchè è domenica.

Il Palazzo della Posta

Il Palazzo della Posta

Non mi perdo d’animo e vado oltre. Una bella passeggiata mi porta nella zona nord, più o meno dove ho dormito. Una serie di attrazioni mi aspetta e ci arrivo senza problemi. Trovo la Torre dell’acqua Nord, il Berliner Brucke e la Chiesa Evangelica Pauluskirche che fotografo di lato a causa degli immancabili alberi sulla facciata.

Torre dell'acqua Nord

Torre dell’acqua Nord

Dettaglio del Berliner Brucke

Dettaglio del Berliner Brucke

Chiesa Evangelica "Pauluskirche"

Chiesa Evangelica “Pauluskirche”

Bene, a questo punto Halle am Saale mi ha svelato tutti i suoi segreti…anche se alcuni di loro si sono rivelato rattoppati. E’ il momento di tornare verso la stazione centrale e di andare nella terza destinazione del week-end: la piccola e sconosciuta (ma graziosa) Merseburg. Di questa località non se ne parla da quasi nessuna parte e solo uno studio un po’ più approfondito permette di porla come luogo da visitare. Alla biglietteria automatica acquisto il ticket: 3,40 euro per ben nove minuti di tragitto, ma si sa che la Germania sui trasporti legna che è una bellezza. Neanche il tempo di sedermi e già devo scendere; ho tre ore piene da passare qui. Non sono tantissime, ma per le dimensioni del paese possono andare bene, sempre che non si perda tempo in quisquiglie. La Chiesa Cattolica St. Norbert si fa vedere poco dopo aver superato il piazzale di uscita ed aver preso Bahnhofstrasse.

Chiesa Cattolica St Norbert

Chiesa Cattolica St Norbert

Più avanti posso osservare il Monumento a Re Enrico I° fatto costruire dalla città in onore di colui che viene considerato il suo fondatore nel millesimo anniversario di tale evento. Poco più avanti, sulla sinistra trovo la Eulenturm, cioè che rimane dell’antica fortificazione locale.

In onore di Re Enrico I° fondatore di Merseburg

Eulenturm

Eulenturm

Alla fine di Schulstrasse svolto a destra e prendo Domstrasse; pochi passi e trovo la Jahreszeitenbrunnen. Proseguendo nella medesima direzione arrivo su Entelplan dove trovo la Chiesa Evangelica St. Maximi degnissima di attenzione; in piazza campeggia una strana forntana.

Jahreszeitenbrunnen

Jahreszeitenbrunnen

Chiesa Evangelica St. Maximi

Chiesa Evangelica St. Maximi

Questa fontana è proprio brutta...

Questa fontana è proprio brutta…

Arrivo sul Markt che, in genere, è la piazza principale e più vissuta delle città tedesche; qui invece è un semplice spazio aperto che non ha niente di particolare da vedere. Temo che svolga solo la funzione che gli dà il nome, cioè quella di mercato. Passo poi davanti al “Tiefer Keller” che è un’esposizione particolare: al piano terra vi è la mostra artistica mentre al piano interrato si possono visitare le cantine a volta, parte della storia cittadina a tutti gli effetti. Su “Am Neumarkttor” mi imbatto in una bellissima casetta col tetto “occhiuto” come tantissime ne vidi a Sibiu in Romania, in parte coperta di vegetazione.

Bellissima casetta

Bellissima casetta

Il ponte sul fiume Saale mi aspetta e riesco a rubare un’immagine degna di una cartolina; la Neumartkirche St. Thomae conclude l’offerta di questa zona.

Cartolina sul fiume Saale

Cartolina sul fiume Saale

Neumartkirche St. Thomae

Neumartkirche St. Thomae

Attraverso di nuovo il ponte nella direzione opposta e svolto a destra su uno sterrato per vedere lo Skulpturenpark, ma quando ci arrivo lo trovo davvero deludente al punto da non azionare mai la reflex. Torno sui miei passi e salgo sulla scalinata abbastanza ripida che si trova proprio di fronte a dove ho girato verso destra. Arrivo in cima non senza un cento fiatone, ma ce la faccio come sempre. La fatica viene ampiamente ripagata quando mi affaccio su Domplatz ed ammiro il Duomo di Merseburg.

Duomo di Merseburg

Duomo di Merseburg

Si tratta in realtà di una struttura enorme che comprende ben altro; attraversando la Lowentor si accede all’interno dell’ampio piazzale del Castello che affianca il Duomo. Ci sarebbe un museo da visitare…ma la mia allergia alle teche con dentro i pezzettini di sasso ed i vasi rotti mi tiene alla larga anche stavolta. Preferisco guardarmi bene intorno e cogliere più particolari possibile.

Nel piazzale del Castello di Merseburg - 1

Nel piazzale del Castello di Merseburg – 1

Nel piazzale del Castello di Merseburg - 2

Nel piazzale del Castello di Merseburg – 2

Esco dal complesso e proseguo la mia passeggiata; un bellissimo palazzo ospita oggi l’Ufficio del Registro cittadino. Proprio di fronte al suo portone principale si può accedere al Giardino del Castello che vedo essere non perfettamente curato (c’è decisamente di meglio in giro per il mondo). Il Momumento Equestre a Friedrich Wilhelm III (Re di Prussia e Margravio di Brandeburgo) attorniato da aiuole floreali ed il Salone del Giardino del Castello sono le attrazioni principali.

Edificio oggi sede dell'Ufficio del Registro

Edificio oggi sede dell’Ufficio del Registro

Dedicato a Friedrich Wilhelm III

Dedicato a Friedrich Wilhelm III

Salone del Giardino del Castello

Salone del Giardino del Castello

Esco dal giardino e torno indietro fin davanti al Duomo; lì imbocco Domstrasse e passo attraverso l’ultimo punto di interesse del centro storico, cioè Krummes Tor.

Krummes Tor

Krummes Tor

E’ ora di far ritorno alla stazione centrale, anche se ancora un po’ di tempo a disposizione ce l’ho. Per questo motivo non faccio alcuna corsa e me la prendo comoda. Quando arrivo in zona trovo un laghetto senza infamia e senza lode e ciò che rimane della Sixti-Kirche, poi acquisto il ticket per il ritorno ad Halle am Saale e la giornata volge al termine. La seconda tratta in treno da ben nove minuti vola via; a destinazione compro qualcosa da bere al market e poi riprendo il borsone dai lockers dirigendomi alla stessa autostazione dove ero arrivato mezzo moribondo meno di 24 ore fa. Ho un Flixbus con direzione Chemnitz  con cambio a Gera durante il percorso e lo prendo perchè puntualissimo. Fortuna vuole che sia a due piani e pure mezzo vuoto, così faccio mio tutto lo spazio possibile. A Chemnitz ho circa un’ora e mezzo di attesa: prenderò l’ultimo Flixbus di questo viaggio che mi porterà alla stazione centrale di Norimberga verso le 4:00 del mattino. I novanta minuti a mia disposizione li passo facendo una passeggiata in cerca di qualcosa da mangiare; sono le 23:00 circa e non è poi facile. Un Burger King (che neanche apprezzo come catena, ma mi sarei adattato lo stesso) mi chiude la cucina in faccia, così trovo il solito kebab che non mi abbandona mai. Con un bel menù ricco ed il tablet davanti agli occhi resto tutto il tempo necessario. A Norimberga aspetto la prima metro con destinazione aeroporto dove, alle 6:40, parte puntuale il volo per Roma Ciampino (dormita colossale al suo interno) seguito da bus Cotral verso la stazione anagnina e successiva metropolitana per l’ufficio.

Conclusioni: stavolta ho visitato tre località tedesche che non sono proprio la mèta principale del turismo mondiale e questo sono il primo a dirlo. Però il fatto che io abbia superato le 5000 parole in questo post ed abbia pubblicato decine di foto confermano nuovamente il fatto che non esistono solo Berlino, Parigi e Londra nel mondo…ma che ogni luogo, se studiato ed apprezzato nel modo giusto ha sempre qualcosa di piacevole e bello da offrire. Una cosa è certa: essendo località “minori” godono di meno collegamenti rispetto alle metropoli ultra-battute; tutti i cambi che ho fatto io non li sopporterebbe quasi nessuna delle persone “standard” esistenti, però a me va bene così e ringrazio il fatto di poter resistere un po’ di più per vedere ciò che altri non sanno neanche cosa e dove sia.  Nonostante la disavventura della febbre di sabato sera è stato un week-end davvero piacevole che, col senno di poi, prenoterei di nuovo.

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