Aarhus, Aalborg e Vejle: il mio Jutland inizia così

di admin

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Ultimo week-end di febbraio, stavolta con l’aggiunta del venerdi intero di ferie per un altro viaggio pazzo in Europa in cui la destinazione è la Danimarca. La protagonista non sarà la solita Copenhagen (ci sono già stato), bensì la penisola dello Jutland. Per poter portare a termine il tutto nel poco tempo a disposizione e per spendere il meno possibile in fatto di trasporti ho concatenato diversi voli, però alla fine tutto è andato benissimo. Il periodo che ho scelto è di quelli low-cost per eccellenza ed esiste l’incognita del meteo: cosa troverò a certe latitudini in un simile periodo? L’unica cosa certa è che non farà caldo; per il resto vedremo…

Giovedi pomeriggio: alle 13:00 lascio l’ufficio e, col borsone già in mano, mi dirigo con tutta la calma del mondo a prendere i mezzi pubblici per l’aeroporto di Ciampino. Al momento in cui sto scrivendo è attivo il volo Ryanair da Roma a Billund mentre quando sono partito non esisteva. Per tale motivo ho studiato da casa una “triangolazione” ed oggi prenderò un aereo per la città rumena di Cluj-Napoca. La partenza è puntuale, così come il sonno che mi prende durante la tratta. Arrivo in Romania e, a controllo passaporti eseguito, compro qualcosa per la cena e poi mi dirigo alla stanza prenotata. Vicino all’aeroporto di Cluj non ci sono tante strutture ricettive; la migliore per rapporto qualità-prezzo si trova a circa 1,5 km di distanza. Il tratto da percorrere è totalmente periferico e si dirige in campagna; in una nazione in cui il randagismo dei cani anche di grossa taglia è un problema serio, ciò non è il massimo. La ciliegina sulla torta? Vanno anche attraversati dei binari ferroviari senza protezione alcuna ed è già buio pesto. Dovrò poi fare lo stesso domattina alle 4:00 per tornare allo scalo; non è una una pacchia? Alla fine tutto va bene e riesco a riposarmi.

Venerdi mattina: mi sveglio prima del gallo (però almeno io non mi metto a strillare a squarciagola…), prendo le mie cose e torno in aeroporto. Alle 6:25 in punto si vola verso la Danimarca. Massima puntualità anche stavolta e mi trovo alle 8:10 fuori dall’aerostazione di Billund, quella che ha il parco Legoland più famoso del mondo proprio alle spalle. Ma a me poco importa di una cosa del genere, per cui vado nel piazzale ed aspetto il bus che mi porterà nella cittadina di Vejle. Stavolta va tutto liscio calcolando che lo scarto tra l’arrivo dell’aereo ed il bus è di soli 30 minuti. Fuori fa freddo…tanto freddo. La giornata si sta mettendo bene perchè vedo il sole farsi spazio tra le nuvole ogni minuto che passa, però fa davvero freddo. Eppure sono vestito con tutto l’occorrente dalle scarpe fino al cappello passando per  i guanti, ma l’aria tagliente che entra nelle rarissime fessure tra un indumento e l’altro si sente che è una meraviglia. Inizio la tratta e scendo di fronte alla stazione ferroviaria di Vejle; come sempre il mio viaggio è schedulato minuto per minuto, per cui adesso porto pazienza ed aspetto il treno per la prima vera destinazione di oggi: la città di Aarhus. Anche questo mezzo di trasporto spacca il minuto, così salgo a bordo e mi metto al calduccio. Ho preso il ticket iper-iper-iper scontato e mi trovo forse in nona classe o qualcosa del genere ( 🙂 ), però va bene. La Danimarca ha un costo della vita molto alto ed una corsa in treno da Vejle ad Aarhus presa all’ultimo minuto può costare un occhio della testa, per cui necessariamente occorre organizzarsi per tempo. I kilometri scorrono via in maniera ottimale: dal finestrino vedo l’ambiente pianeggiante tipico di questa nazione, ma non c’è il manto bianco perpetuo che mi aspettavo mentre, mi raccontano i colleghi in contatto su whatsapp, proprio oggi non sono andati a lavorare perchè la neve se li sta portando via. Clamoroso: io sono nello Jutland e per terra è tutto perfetto e loro, A Roma, non possono uscire di casa. Il mondo si è davvero rovesciato. Eccomi giunto a destinazione: il lungo viaggio di andata è terminato. Esco nel piazzale con l’intenzione di andare subito a prendere possesso del mini-appartamento prenotato, così da depositare la parte del mio borsone inutile per la visita in sè. Noto subito una cosa strana: tutti i negozi del corso non si limitano ad esporre la merce all’interno, bensì hanno stands di diverse forme e dimensioni all’esterno. Non so se è un’usanza tipica di queste latitudini oppure se è un discorso circoscritto ad eventuali saldi, promozioni o cose del genere. Anche qui tutto va come dovrebbe e, prima possibile, congedo il proprietario della struttura perchè ho di meglio da fare: questa parte di Danimarca mi aspetta, fuori c’è il sole e non sto nella pelle. Proprio di fronte al portone c’è un ristorante sushi, ma devo resistere: con quello che costerà ci pagherei una decina di “all you can eat” a Roma. L’inizio è col botto: l’imponente Chiesa di Nostra Signora mi aspetta; davanti ad essa osservo anche il monumento ad Ismaele.

Chiesa di Nostra Signora

Chiesa di Nostra Signora

Ismaele

Ismaele

Nella vicina “Pustervig Torv” trovo la scultura dell’artista Christian Lemmerz chiamata “Adam Kadman”: niente di particolarmente speciale, la menziono solo per cronaca. Entro ora in “Store Torv”, la piazza sulla quale si affaccia la bella Domkirke. Il Monumento dedicato a Re Christian X° si trova vicinissimo all’edificio religioso chiamato anche Cattedrale di San Clemente.

Domkirke

Domkirke

dedicato a Re Christian X°

dedicato a Re Christian X°

Il Vikingmuseet (ingresso di fronte alla statua) potrà pure essere interessante all’interno, ma l’ingresso è una porticina misera che si individua pure con difficoltà. Mi sposto su Rosengade dove osservo le interessanti sculture “l’Occhio nella Mano” e “Paa Kanten” (traduzione letterale: Al Limite); sempre in zona vedo prima il Museo dell’Occupazione (ho letto che ad oggi è definitivamente chiuso…) e poi il Museo delle Donne.

L'occhio nella Mano

L’occhio nella Mano

Paa Kanten

Paa Kanten

Edificio che ospita il Museo delle Donne

Edificio che ospita il Museo delle Donne

Passo dietro alla Cattedrale ed arrivo di fronte al Teatro cittadino. Mi metto a passeggiare lungo il canale sulla strada che prende il nome di “Aboulevarden”, ma prima vado a cercare ed a fotografare un “murale” che ho visto poco fa mentre camminavo.

Teatro cittadino di Aarhus

Teatro cittadino di Aarhus

Murale molto originale

Murale molto originale

Il canale è stato riportato alla luce nel 2005 dopo che, in passato, venne addirittura interrato per poterci costruire sopra una strada. E’ un bene che l’amministrazione comunale abbia optato per questa soluzione perchè una città nordica con un corso d’acqua che la attraversa ha sempre un altro fascino, anche se non siamo ai livelli di altre realtà più conosciute da questo punto di vista. Arrivo su Gronnegade (la via del mio alloggio) e svolto a sinistra prendendo “Mollestien”; qui il tempo sembra essersi fermato. E’ una piccola strada la cui costruzione risale al medioevo; le abitazioni oggi presenti sono state costruite nel XVIII° secolo e sono tutte colorate in maniera diversa. Particolare fermarsi qualche minuto ad osservare questa originale realtà.

Una casetta in "Mollestien"

Una casetta in “Mollestien”

Colpo d'occhio in "Mollestien"

Colpo d’occhio in “Mollestien”

La stradina lascia poi il posto al Mollenparken, una zona pedonale composta sia da cemento che da aree verdi; qui sono ospitate la scultura “Elskovkampen” (tradotta letteralmente significa “Lotta Amore”) e la scultura “Snake”, quest’ultima particolarmente apprezzata. Secondo me serve tanta fantasia…

Elskovkampen

Elskovkampen

Snake

Snake

Prendo ora “Vester Allè” dove, dopo aver fatto una piccola deviazione verso la Kunsthaus, posso ammirare il bellissimo palazzo che ospita la Pretura e, subito dopo, salire in una zona che comprende diverse attrazioni. La prima tra tutte e l’ARoS, il Museo d’arte Di Aarhus. Segue poi lo Hvalikopteren (un bizzarro incrocio tra una balena ed un elicottero) ed una statua di un ragazzo in mutande chiamata “Vokseværk” (traduzione: dolori della crescita”. Il tutto con l’edificio della Musikskolen in sottofondo. La modernissima Musikhuset (sala concerti) completa l’offerta.

Kunsthaus Aarhus

Kunsthaus Aarhus

Palazzo della Prefettura

Palazzo della Prefettura

ARoS

ARoS

Hvalikopteren

Hvalikopteren

Vokseværk

Vokseværk

Musikskolen

Musikskolen

Dalla parte opposta del palazzo dell’ARos, in mezzo ad un’aiuola verde, è posizionata la scultura chiamata “Granny’s Knot” (Il nodo della nonna), anch’essa particolare e che si fonde bene col resto del paesaggio.

Granny's Knot

Granny’s Knot

Vado dall’altro lato di “Frederiks Allè” dove c’è il Radhusparken, abbastanza ricco di punti di interesse. Il primo tra tutti è il Palazzo del Municipio, semplice e senza troppi fronzoli ma particolare. Poi è la volta di altre sculture: “Den Svangre” è posizionata magnificamente in mezzo ad un cerchio di alberi di tiglio (chissà che bel colpo d’occhio avrei avuto venendo in estate), “Pigen af 1940”, “Vaagnende Kvinde” e “The Well of Pigs”. A brevissima distanza (su Park Allè) c’è “Agnete ed il Tritone”: dovrebbe essere una fontana ma si sà che a queste latitudini questo monumenti sono chiusi durante i mesi invernali, per cui sembra tutt’altro. Purtroppo non posso fotografare la Skt. Nikolajs Kirche causa luce terribile in questo momento.

Municipio di Aarhus

Municipio di Aarhus

Den Svangre

Den Svangre

Pigen af 1940

Pigen af 1940

Vaagnende Kvinde

Vaagnende Kvinde

The Wells of Pigs

The Wells of Pigs

Agnete e il Tritone

Agnete e il Tritone

Sempre nel Radhuspark vedo una particolarità: nei nostri parchi ci sono cestini per l’immondizia e, al massimo, i contenitori per i sacchetti utili per raccogliere gli escrementi dei cani. Qui invece hanno questo:

Cestino per le sole siringhe usate

Cestino per le sole siringhe usate

Certo…è un atto di civiltà perchè quello schifo è sempre meglio lì dentro che per terra…ma abolire direttamente i drogati non sarebbe più facile? Sulla vicinissima “Sonder Allè” vedo una strana fontana di granito che ha sulla parte alta/centrale un uccello con in bocca una sfera d’oro: strano…

Bizzarra fontana

Bizzarra fontana

Adesso decido di cambiare zona e di fare una bella passeggiata verso la periferia perchè mi aspetta una cosa davvero speciale. La tratta è abbastanza lunga, credo sia più di tre kilometri, ma ne vale assolutamente la pena. Imbocco “M.P. Bruuns Gade” fino ad arrivare di fronte alla Skt. Pauls Kirke. Vado ancora avanti e noto prima la statua di Hans Broges (Importante uomo d’affari locale che si diede molto da fare per lo sviluppo di Aarhus) e poi il monumento dedicato ad Enrico Mylius Dalgas (ingegnere danese che ha fatto cose importanti per lo Jutland).

Skt. Pauls Kirke

Skt. Pauls Kirke

Statua di Hans Broges

Statua di Hans Broges

Dedicato a Enrico Mylius Dalgas

Dedicato a Enrico Mylius Dalgas

Svolto a destra e passeggio per un po’ lungo una strada in salita in mezzo agli alberi. Il prossimo obiettivo è il Castello di Merseliborg. Ci arrivo senza problemi e mi gusto lo spettacolo.

Castello di Merseliborg

Castello di Merseliborg

Esco dal complesso (castello+parco) e proseguo seguendo la medesima strada di prima. Sono abbastanza vicino all’obiettivo finale e non vedo l’ora di essere li. Ad un certo punto il percorso si trasforma in un sentiero; probabilmente è uno scorciatoia per chi è a piedi. Ci sono! Davanti a me ho l’ingresso del Merseliborg Dyrehave. Si tratta di un parco enorme in cui gli abitanti del luogo si recano per rilassarsi, per stare a contatto con la natura e per…vedere cervi e cerbiatti. Ebbene si, in questo parco gli animali vivono indisturbati a contatto con gli esseri umani che li rispettano in tutto e per tutto. Sapevo anche che potevo portare con me carote e mele fresche perchè molti di loro mangiano dalle mani delle persone, ma non l’ho fatto. Fortunatamente trovo per terra delle carote probabilmente non viste dai cerbiatti e le faccio mie: effettivamente gli animali si avvicinano e mangiano! Resto più di trenta minuti qui perchè è un’esperienza che adoro. Attenzione: non è uno zoo. Io odio gli zoo e non pagherò mai per vedere creature viventi soffrire nelle gabbie.

Merseliborg Dyrehave - Uno dei boss del parco

Merseliborg Dyrehave – Uno dei boss del parco

Merseliborg Dyrehave - Gnam Gnam...buona!

Merseliborg Dyrehave – Gnam Gnam…buona!

Merseliborg Dyrehave - Cerbiatti e bambini giocano insieme

Merseliborg Dyrehave – Cerbiatti e bambini giocano insieme

Merseliborg Dyrehave - Un cerbiatto

Merseliborg Dyrehave – Un cerbiatto

Per questa zona è tutto, per cui (anche se a malincuore) esco e torno verso il centro città. Devo visitare ancora tutto il lungomare e non è poco. Durante la passeggiata mi imbatto anche in un…orso, ma stavolta non è vivo, bensì di metallo.

L'orso

L’orso

Arrivo a destinazione (altra luuuunga camminata) e mi trovo di fronte il modernissimo edificio del “Dokk 1”, centro culturale locale molto frequentato. Di fronte c’è un monumento in onore delle vittime della guerra del 1940 al 1945.

Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale

Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale

Poco dopo la mia vista si pregia con il vecchio ma gradevole edificio del Toldboden e con la statua della Sirenetta. Oddio…questa scultura va molto interpretata. Sarà che io ho poca fantasia ma mi pare tutto tranne che una sirenetta. Ci vedo più una mega formica…

Toldboden

Toldboden

La sirenetta - 1

La sirenetta – 1

La Sirenetta - 2

La Sirenetta – 2

Purtroppo le giornate nel Nord Europa sono corte durante l’inverno e noto che il sole sta già iniziando a tramontare. Cerco di sbrigarmi tornando un attimo al centro per vedere altre due cose e poi proseguire sul lungomare. La prima è la Chiesa Cattolica di Nostra Signora e l’altra è un centro commerciale che ha la terrazza panoramica con tanto di “Trampolino” sospeso con fondo di vetro che si affaccia sulla città. Ovviamente sono salito fino in cima e fino all’ultimo centimetro del bordo.

Chiesa Cattolica di Nostra Signora

Chiesa Cattolica di Nostra Signora

"Trampolino" panoramico con fondo di vetro

“Trampolino” panoramico con fondo di vetro

Uno scorcio di Aarhus vista dal trampolino panoramico

Uno scorcio di Aarhus vista dal trampolino panoramico

Adesso via…mi ributto sul lungomare. Devo percorrere di nuovo un tratto bello lungo per andare ad osservare le famose “Isbjerget”, ovvero i condomini che sembrano vagamente degli icebergs. Passando riesco a prendere una bella immagine del “Dokk 1” che inizia ad illuminarsi con il calare della luce solare.

Dokk 1

Dokk 1

Quando raggiungo gli “Isbjerget” resto un po’ sorpreso ed un po’ deluso. La forma dei palazzi è davvero particolare e non posso negarlo, però il quartiere è ancora in fase di costruzione ed a causa degli ostacoli edili che ci sono da ogni parte non riesco a portare via una foto come avrei voluto. Torno indietro, ma passo da un’altra parte. Già che ci sono voglio vedere il più possibile. E’ così’ che mi imbatto nella Skt. Johannes Church quando ormai è praticamente notte.

Skt. Johannes Church

Skt. Johannes Church

E’ ora di rientrare in stanza; non mi pare ci sia altro da vedere e comunque, anche se ci fosse, le condizioni sono proibitive: senza luce e con il freddo sempre più pungente col calare del buio serve solo una cenetta nel mio caldo mini-appartamento e non me lo faccio certo dire due volte. Trovo un market aperto e compro tutto l’occorrente sia per mangiare che per bere, poi dirigo la marcia verso quella che per stasera sarà “casetta” e mi dedico a tutte le mie solite attività serali.

Sabato mattina: la sveglia suona abbastanza presto. Devo prendere un treno che mi porterà alla prossima destinazione e, avendo un giorno per ogni città, voglio avere zero tempi morti, o al massimo il meno possibile. Prendo le mie cose, chiudo il mini-appartamento e lascio le chiavi dove concordato ieri col proprietario. La strada verso la stazione la conosco bene e non ho bisogno di nessun aiuto. Arrivo con i soliti 20-25 minuti di anticipo superando un freddo polare e non posso far altro che aspettare il convoglio che sarà puntualissimo. Andrò ancora a più nord oggi, per cui devo prepararmi per bene a cosa potrebbe attendermi. E’ così che, osservando sempre attentamente fuori dal finestrino, arrivo ad Aalborg. Scendo dal treno e il mio primo obiettivo è quello di trovare dei lockers per poter depositare il mio borsone per le prossime ore: dato che gli alloggi da queste parti costano un occhio della testa mi sono dovuto arrangiare prenotando una soluzione con AirBnb (casa condivisa col proprietario); in queste situazioni il check-in non avviene quando mi pare, ma va concordato per non dare nè ricevere fastidi. Il padrone di casa non potrà essere presente prima delle 18:00 circa ed a me di andare in giro col bagaglio per tutto il giorno non va proprio. Non posso dire di essere fortunato perchè mi aspettavo già di trovare ciò che cerco (siamo in un paese civile qui, non in buffolandia come da noi). Addirittura mi viene da sorridere perchè il prezzo richiesto è ridicolo se rapportato agli standard di vita di quassù. Contento come una pasqua acquisto qualcosa per colazione al piccolo bar qui presente (un dolcetto buonissimo) ed esco per iniziare il giro della città. Appena metto il naso nel piazzale comincia a nevicare col sole: semplicemente fantastico! Per me è una cosa bellissima e resto come un bambino a “respirare” questo clima da fiaba; peccato che duri troppo poco. Adesso però basta giocare: ho davanti la Statua Equestre di Re Christian IX° e non me la perdo.

Dedicato a Re Christian IX°

Dedicato a Re Christian IX°

Decido di iniziare il tutto dall’altro lato della stazione, la parte più lontana e “scomoda”; tolta questa, il resto sarebbe stato più semplice. Prendo quindi il sottopassaggio e mi dirigo dall’altra parte. Sbuco fuori trovandomi nel “Parco della Musica”. Il perchè di questo nome è presto detta: in quest’area verde, col passare degli anni, molto musicisti hanno piantato personalmente degli alberi; l’idea è abbastanza recente e quindi i fusti sono ancora tutti “baby”. La cosa bella è che accanto ad ogni alberello c’è una colonnina nera che riporta il nome dell’artista che l’ha piantato, la data esatta ed un tasto verde: premendolo inizia la riproduzione di un brano di quel cantante. Vedere per credere.

Parco della Musica - panoramica

Parco della Musica – panoramica

Parco della Musica - l'albero di Eros Ramazzotti

Parco della Musica – l’albero di Eros Ramazzotti

Ma il parco non è solo questo. Ci sono anche un laghetto/fontana ora ghiacciato, il monumento a Adam Ludvig Moltke (generale danese), la statua in onore di Friderich Adolph Schleppegrell (militare che si unì al corpo ausiliario danese) ed un bell’abbraccio bronzeo tra madre e figlia.

Al centro del laghetto/fontana ghiacciato

Al centro del laghetto/fontana ghiacciato

Monumento ad Adam Ludvig Moltke

Monumento ad Adam Ludvig Moltke

Statua di Friderich Adolph Schleppegrell

Statua di Friderich Adolph Schleppegrell

L'abbraccio tra madre e figlia

L’abbraccio tra madre e figlia

Subito fuori ci sono un sacco di cose da vedere: di fronte c’è la Ansgars Kirke, a destra il Kongres & Kultur Center e sulla sinistra lo Skulpturparken, il cui nome parla da solo.

Ansgars Church

Ansgars Church

Aalborg Kongres & Kultur Center

Aalborg Kongres & Kultur Center

Uno scorcio dello Skulpturparken

Uno scorcio dello Skulpturparken

Sempre in quest’ultima direzione ci dovrebbe essere il Museo di Arte Moderna ma è invaso dai lavori in corso e sopraffatto dalle impalcature. Dietro di lui, in posizione rialzata, c’è l’Aalborgtarnet: è un punto panoramico (con angolo ristoro interno…ovviamente) dove poter godere di una vista superba della città.

Aalborgtarnet

Aalborgtarnet

Per proseguire la camminata ed arrivare in un’altra zona interessante passo in mezzo all’Almen Kirkegard (un cimitero) che ha la propria cappella.

Cappella dell'Almen Kirkegard

Cappella dell’Almen Kirkegard

Esco dal cimitero e cammino fino a raggiungere “Saxogade”; qui trovo la Chiesa del Nostro Salvatore e, sulla destra, un edificio che mi colpisce molto per stile ed eleganza. Ha davanti una bandiera danese, per cui potrebbe essere un palazzo governativo però non ho fonti attendibili per poterlo confermare.

Chiesa del Nostro Salvatore

Chiesa del Nostro Salvatore

Bel Palazzo su Saxogade

Bel Palazzo su Saxogade

Una passeggiata assolutamente non impegnativa mi porta davanti alla Nordjyske Arena, lo stadio della squadra di calcio locale che è di buon livello sia nella massima divisione danese che nelle coppe europee quando riesce a raggiungerle.

Il simbolo della squadra dell'Aalborg

Il simbolo della squadra dell’Aalborg

L'esterno della Nordjyske Arena

L’esterno della Nordjyske Arena

L'interno della Nordjyske Arena

L’interno della Nordjyske Arena

Torno direttamente alla stazione centrale perchè voglio iniziare la parte più ricca del giro proprio da li, luogo che ormai ho scelto a pieno titolo come mio punto d’orientamento. Nel frattempo riprende a nevicare, prima pian piano come al mio arrivo in città e poi sempre più forte fino a diventare una mezza tormenta, ma a me questa cosa piace da morire. Una passeggiata mi porta fino alla fontana che prende il nome di “Lottando contro il mare.

Fontana "Lottando contro il mare"

Fontana “Lottando contro il mare”

Per quanto possibile, il dettaglio della nevicata improvvisa

Per quanto possibile, il dettaglio della nevicata improvvisa

Dicono che il caldo dia alla testa ma anche il freddo fa la sua parte...

Dicono che il caldo dia alla testa ma anche il freddo fa la sua parte…

Prendo “Vesterbro” e la percorro fino ad arrivare alla famosa scultura locale che prende il nome di “La Ragazza con l’oca”. E’ facile immaginare di cosa si tratti senza ulteriori spiegazioni. L’unica cosa che voglio aggiungere è che molta gente si diverte a fotografare in primissimo piano il fondoschiena  della statua perchè, effettivamente, è abbastanza “pronunciato”.

La Ragazza con l'oca

La Ragazza con l’oca

Un paio di brevi deviazioni mi portano davanti all’ ingresso del Teatro cittadino di Aalborg, ma poi rieccomi sullo stradone per ammirare il “Cimbria Bull”, opera dello scultore Anders J. Bundgaard; è il simbolo della forza della città e della regione.

Teatro di Aalborg

Teatro di Aalborg

The Cimbria Bull

The Cimbria Bull

Prendo “Byspensgade” e la percorro per un pochino. Mi fermo ad osservare una piccola fontana con degli strani personaggi che Google Maps definisce addirittura “La Statua di Aalborg”, ma temo ci sia più di qualcosa che non va. Tra l’altro questa piccola opera è completamente accerchiata dai cartelli pubblicitari di un fast food e riuscire a trovare un angoletto per poter fare una foto senza immortalare anche loro è una mezza impresa.

La statua di Aalborg...mah...!

La statua di Aalborg…mah…!

La prossima traversa a sinistra è la celeberrima “Jomfru Ane Gade”; è il punto di ritrovo serale dei giovani della città. Io ci cammino di giorno e vedo che su ambo i lati ci sono “attività” di ogni tipo. Birrerie che appellare come stravaganti è riduttivo, locali notturni, fast food e chi più ne ha più ne metta. La cosa importante è che niente qui vuole essere nascosto: le insegne sono enormi, coloratissime, impossibili da non vedere ed i nomi dei posti rasentano l’assurdo. Personalmente stasera sarà stanchissimo e non credo di passare di qua, però già immagino che “bell’ambientino” potrebbe essere. Basta lasciare questa stradina e tutto torna normale. Mi trovo ora su Algade dove posso ammirare prima il Museo Storico di Aalborg e poi la “Budolfi Church” .

Museo Storico di Aalborg

Museo Storico di Aalborg

Budolfi Church

Budolfi Church

Una pista di pattinaggio sul ghiaccio accoglie i ragazzini che vogliono divertirsi praticando questa disciplina. Io sono negato ad andare sui pattini e non ci penso neanche lontanamente ad entrare. Proprio qui vicino però trovo l’ingresso per il Monastero di Aalborg. Costruito nel 1431 è oggi in parte visitabile; ospita anche case per anziani.

Monastero di Aalborg - 1

Monastero di Aalborg – 1

Monastero di Aalborg - 2

Monastero di Aalborg – 2

La mia passeggiata mi porta su “Ostergade” dove mi imbatto in un edificio particolare perchè sembra un castello; peccato che in realtà sia un ristorante, quindi la foto la tengo per me. Sulla sinistra posso osservare il palazzo che ospita il Museo Storico della Farmacia e, subito accanto, il Municipio di Aalborg.

Museo Storico della Farmacia

Museo Storico della Farmacia

Municipio di Aalborg

Municipio di Aalborg

Nella vicina Tolbod Plads ci sarebbe una fontana che, se fosse accesa, sarebbe davvero bella. Peccato che sia fine febbraio e quindi niente da fare. Dietro alla fontana si trova il palazzo della Toldkammer.

La Toldkammer e l'originale fontana di fronte

La Toldkammer e l’originale fontana di fronte

Sono ora sul lungomare di Aalborg; se fino a poco fa era freddo, adesso fa freddo al quadrato a causa del vento incessante e tagliente che soffia. Cerco di coprirmi ancora di più infilando le mani con tutti i guanti fin dentro alle tasche per quanto fa male.

Una barca ormeggiata sul lungomare di Aalborg

Una barca ormeggiata sul lungomare di Aalborg

Entro nel complesso dell’Alborghus Slot (il castello) ma non lo trovo particolarmente interessannte. L’iper-moderna Casa della Musica mi lascia a bocca aperta.  A breve distanza si trova l’edificio del Nordkraft, un esempio di riutilizzo di strutture andate in disuso. In passato era una centrale elettrica; adesso non serve più per quello scopo, per cui il comune ha pensato bene di trasformarlo in un centro di aggregazione inserendoci ristoranti, cinema, pubs e tutto ciò che serve ai cittadini. 10 e lode sicuramente.

Scorcio dell'Alborghus Slot

Scorcio dell’Alborghus Slot

Casa della Musica

Casa della Musica

Nordkraft

Nordkraft

Un’altra piacevole passeggiata nel gelo mi accompagna fino alla bella St. Markus Kirke che ha davanti un laghetto quasi completamente ghiacciato. E’ il punto in cui la mia reflex si sbizzarrisce.

St. Markus Kirke

St. Markus Kirke

Laghetto della St. Markus Kirke - 1

Laghetto della St. Markus Kirke – 1

Laghetto della St. Markus Kirke - 2

Laghetto della St. Markus Kirke – 2

Laghetto della St. Markus Kirke - 3

Laghetto della St. Markus Kirke – 3

Sulla via del ritorno, in Vangs Plads, trovo un monumento di cui on-line non c’è traccia. Successivamente non posso non fermarmi di fronte ad un bellissimo dipinto murale.

Monumento in Vangs Plads

Monumento in Vangs Plads

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Complimenti all'autore

Complimenti all’autore

Cammina cammina torno in centro osservando strade e opere d’arte mai viste prima in questa città; parlo soprattutto di una coppia di orsetti di pietra che hanno la faccia davvero cattiva. Ma poi mi torna il morale quando ammiro la bella ed imponente Chiesa di Nostra Signora. Nel parco che la affianca si trova la fontana in memoria di George Severin Kayerod, farmacista.

Scultura in centro

Scultura in centro

Orsetti brutti e cattivi

Orsetti brutti e cattivi

Chiesa di Nostra Signora

Chiesa di Nostra Signora

Fontana dedicata a George Severin Kayerod

Fontana dedicata a George Severin Kayerod

Adesso decido di sfidare la sorte attraversando il lungo ponte che collega la zona centrale di Aalborg con Norresundby; inutile dire che il vento qui “porta via” ancora di più. Faccio un rapido giro per vedere la Norresundby Kirke che però si trova nel suo bel parchetto in mezzo a troppi alberi. Il risultato della foto non è il top. Proseguendo il giro mi colpisce una panchina che trovo davvero carinissima.

Norresundby Kirke

Norresundby Kirke

Originalissima panchina

Originalissima panchina

Torno dall’altro lato del ponte perchè non c’è molto altro da vedere da questa parte. Mi rendo conto che mi manca un solo quadrante da visitare, anche se piuttosto esteso. Cammino da ieri mattina quasi senza sosta, per cui la stanchezza inizia a farsi sentire. Il primo obiettivo che trovo è la St. Mariae Kirke seguita poi, ad una certa distanza, dalla Vesterkaer Kirke.

St. Mariae Kirke

St. Mariae Kirke

Versterkaer Kirke

Versterkaer Kirke

Vado ora verso un’area portuale perchè vorrei vedere il “Maritime Experience Centre”, una sorta di museo del mare. Ci trovo un po’ di tutto esposto, tra cui un enorme sottomarino. Ma quello che mi colpisce di più e che non avevo mai visto prima è il mare ghiacciato. Avevo incontrato fiumi gelati, laghi gelati…ma mai il mare in questo stato. A questo punto guardo l’orologio e vedo che sono le 18:00 passate. Avrei appuntamento col padrone dell’appartamento prenotato con AirBnb ma lo chiamo e gli dico che tardo un pochino perchè ormai preferisco concludere il giro. E’ così che torno in centro e che, come ad Aarhus, trovo una zona composta da un paio di vie in cui ci sono solo casette storiche. Purtroppo la luce presente mi fa scattare immagini poco degne. Trovo un market ed acquisto il necessario per la cena, sia per mangiare che per bere. Vado poi alla stazione centrale a ritirare il mio borsone dai lockers e da lì percorro i 400 miseri metri (per fortuna…) che mi separano dall”indirizzo della “cuccia” per stasera. Una volta che entro in quel tepore non ho più molta voglia di uscire a fare due passi di sera, per cui concludo così la mia giornata.

Domenica mattina: Mi sveglio non presto come ieri, ma quasi. Oggi è l’ultimo giorno e devo tornare in treno quasi al punto di partenza ed il viaggio è abbastanza lungo. So già che la destinazione non avrà tantissimo da offrire, però si tratta sempre di un posto nuovo. Il fatto di aver visitato due importantissime realtà dello Jutland come Aarhus ed Aalborg mi rende orgoglioso, così sono pronto per concludere il week-end. Arrivo alla stazione di Vejle, piccola località ad una trentina di minuti scarsi dall’aeroporto di Billund dove tutto è effettivamente iniziato. I lockers ci sono anche qui, per cui li uso e mi libero di un peso inutile. Sono pronto per il via e non me lo faccio dire due volte; anche oggi c’è una bella giornata di sole anche se freddissima. Decido di iniziare “col botto”, nel senso che vado subito a visionare l’elemento più famoso. Con una passeggiata non breve mi dirigo fino al porto di Vejle. Se credevo di aver visto il mare ghiacciato ad Aalborg, qui c’è qualcosa di molto più esteso.

Le banchine del porto di Vejle sono così

Le banchine del porto di Vejle sono così

Per chi volesse fare un tuffo...

Per chi volesse fare un tuffo…

Come se non bastasse, mentre proseguo per raggiungere il mio obiettivo comincia a nevicare mentre sopra di me c’è un bellissimo sole. Cose fantastiche succedono a certe latitudini. Finalmente arrivo: non si tratta di qualcosa di antico o di chissà quale chiesa o monumento; sono davanti al “The Wave”, un palazzo residenziale avveneristico che, come recita il nome stesso, ha la forma delle onde. L’ultimo edificio sulla destra è ancora in fase di costruzione; da una parte è un peccato perchè avrei davvero preferito vederlo completo. Dall’altra parte è un bene perchè le foto viste su Google Maps in fase di studio dell’itinerario mostravano lavori ancora molto più indietro. Ma adesso basta chiacchiere, ecco il The Wave:

The Wave - visto da sinistra

The Wave – visto da sinistra

The wave - visto da destra

The wave – visto da destra

Ovviamente tutta la distesa bianca che si vede è mare gelato, per cui non oso immaginare la bellezza di questa struttura durante i mesi estivi. Avendo i soldi…un appartamento qui lo comprerei. Decido di lasciare questa fantastica vista e di cambiare zona. Raggiungo così, ubicato in mezzo al verde, il piccolo ma funzionale stadio del Vejle BK, squadra di calcio locale che ogni tanto si diverte a fare la spola tra prima e seconda serie: un po’ troppo debole per la massima divisione ma enormemente forte per la serie cadetta. Vado via anche di qui (purtroppo non c’è alcuna possibilità di entrare e di vedere l’impianto dall’interno) ed arrivo al punto più lontano tra tutti quelli segnati sulla mia mappa: la Norremarskirke; segue un piccolo cimitero (Nordre Kirkegard) con la sua propria cappella.

Norremarskirke

Norremarskirke

Cappella del Cimitero "Nordre Kirkegard"

Cappella del Cimitero “Nordre Kirkegard”

Una nuova camminata mi porta finalmente nella zona centrale: la periferia è completata e da ora in poi i punti di interesse saranno tutti in un raggio più breve. Ma la musica non cambia: mi trovo ora in un nuovo cimitero (Ostre Kirkegard) che non può non avere l’immancabile chiesetta. Nel frattempo il cielo sta mutando la sua situazione da sereno a coperto in un lasso di tempo brevissimo rispetto a come siamo abituati in Europa del Sud.

Chiesetta in Ostre Kirkegard

Chiesetta in Ostre Kirkegard

Cielo cupo, ma bellissimo

Cielo cupo, ma bellissimo

La cittadina è calma e tranquilla ed è un piacere esplorarla anche nei vicoli. Mi fermo ad ammirare la bella e candida Chiesa del Nostro Salvatore perchè merita attenzione. Sembra incredibile, ma anche lei custodisce un nuovo cimitero.

Chiesa del Nostro Salvatore

Chiesa del Nostro Salvatore

Raggiungo la Metodistkirken al numero 15A di Vissingsgade ma l’edificio che la ospita sembra più un palazzo di civile abitazione che religioso. Decido di andare a vedere qualcosa di ben più serio ed è così che mi porto su Kirkegade dove mi attende la Skt. Nikolai Kirke. Il monumento dedicato ad Anders Sorensen Vedel (sacerdote e storico danese) è alla base della Chiesa.

Skt. Nikolai Kirke

Skt. Nikolai Kirke

Dedicato a Anders Sorensen Vedel

Dedicato a Anders Sorensen Vedel

Poco più avanti mi imbatto nel bel palazzo che ospita il Municipio di Vejle. Proseguo fino a trovare la Skt. Norbertus Kirke.

Municipio di Vejle

Municipio di Vejle

Scultura di fonte al Municipio

Scultura di fonte al Municipio

Skt. Norbertus Kirke

Skt. Norbertus Kirke

Raggiungo “Flegborg” e qui trovo il palazzo che ospita il Kunstmuseum; di fronte ad esso, dall’altro lato della strada, c’è un piccolo parco con aree verdi. In una di esse ci sono due sedie rosse grandissime e non capisco il motivo di tali dimensioni. Dalla foto che segue si può intuire di cosa sto parlando paragonando le sedie con l’edificio alle loro spalle. Bizzarro…

Il Kunstmseum

Il Kunstmseum

Sedie esagerate...

Sedie esagerate…

A pochi passi il moderno edificio del Musikteater è in posa per farsi fotografare. Dietro ad esso, affacciato sul Byparkens, si trova un edificio amministrativo locale. Si allungano le distanze per raggiungere la Skt. Johannes Kirke, ma non importa perchè quando ci sono, lo spettacolo vale la fatica. In aggiunta, durante il percorso incontro la anche la Advent Kirken: due piccioni con una fava.

Musikteater

Musikteater

Advent Kirken

Advent Kirken

Skt. Johannes Kirke

Skt. Johannes Kirke

Adesso non mi resta altro da fare che godermi la zona più viva e commerciale di Vejle, il Latinerkvartieret. Negozi su ambo i lati delle strade, gente che passeggia e gente che fa acquisti in una domenica di fine febbraio che, a mio parere, per i locali è fin troppo calda e bella dal punto di vista del meteo di quella che dovrebbe essere la normalità del periodo. Pian piano si avvicina il tramonto e mi manca ancora un punto di interesse da portare a casa, ma si trova in cima ad una collina che vedo non essere poi così vicina. Il tempo ce l’ho, così vado.

Una scultura nel Latinerkvartieret

Una scultura nel Latinerkvartieret

Quando arrivo in cima ho decisamente un po’ di fiatone. La strada non è neanche del tutto intuitiva perchè ad un certo punto ci si trova a fare su e giù in un boschetto senza più vedere nulla intorno a parte gli alberi. Alla fine però trovo la direzione corretta ed ho davanti il Mulino di Vejle. Forse la camminata non è valsa proprio del tutto la pena, però sono contento di non aver lasciato nulla di intentato.

Mulino di Vejle

Mulino di Vejle

Adesso ho davvero finito anche per questa terza località in tre giorni. Il centro commerciale Bryggen e la stazione centrale mi aspettano per passare al meglio il tempo che mi separa dal bus che mi riporterà all’aeroporto di Billund. Quando mancano dieci minuti all’ora “X” recupero il borsone dai lockers ed aspetto. Puntualità come sempre bestiale quassù in Danimarca e tempo a disposizione nell’aerostazione per stemperarmi come si deve. C’è pochissima gente e questa è un’ottima cosa: controlli più rapidi e sedie per tutti. Il mio volo di stasera è diretto dove non sono mai stato prima d’ora: a Londra Stanstead. L’ho scritto all’inizio del post che al momento in cui ho intrapreso questo viaggio non c’era il collegamento diretto Billund-Roma e la tratta che sto per fare fa parte della triangolazione per tornare a casa. La dormita ad alta quota non me la toglie nessuno, alla quale sommo quella che faccio nello scalo londinese (dove passo la notte) in attesa dell’aeromobile per Ciampino. Qui, a differenza di Billund, c’è una marea di gente; significa che tutti quelli che dicono che sono scemo perchè dormo negli aeroporti non sanno che c’è un mondo dentro a certe realtà. Ma io li lascio parlare…tanto che male possono fare? Tutto va come dovrebbe e ci metto poco a trovarmi seduto alla mia scrivania in ufficio per un nuovo lunedi di lavoro, anche stavolta senza passare da casa.

Sono stra-felice di aver prenotato e portato a termine questo viaggio. Le città di Aarhus ed Aalborg facevano parte della mia lista dei desideri, ma quando ero un viaggiatore “normale” (o forse addirittura poco più di un turista) non avrei mai potuto osare tanto. Oggi faccio questo ed altro: tanta fatica ma soddisfazioni enormi. Vejle, nel suo piccolo, è stata una positiva scoperta. Certamente l’ho inserita nel tour come tappa di passaggio/avvicinamento, ma ne è valsa la pena. Mi rendo conto che stavolta sono stato fortunatissimo dal punto di vista meteo: a fine febbraio il freddo pungente e tagliente è il minimo che ci si può aspettare a tali latitudini ed era inevitabile. Ma giornate con ore di sole e nevicate ad intervalli irregolari avrebbero potuto proprio non esserci per lasciar spazio a cielo super cupo ed altro ancora. A coloro che pensano “Danimarca = Copenhagen” dico che si sbagliano. Appena potrò tornerò presto in questa nazione che ha ancora tantissimo da offrire.

 

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